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Quarantena ridotta a 10 giorni e stop al doppio tampone

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 12 ott – Mentre il governo giallofucsia prepara la stretta – il nuovo Dpcm potrebbe arrivare già stasera – arrivano le nuove indicazioni del Comitato tecnico scientifico sul fronte dell’emergenza coronavirus (in assenza di una reale emergenza, visto l’esiguo numero di sintomatici e di ricoveri tra i nuovi contagi). Le novità più importanti sono la quarantena ridotta, un solo tampone negativo per uscire dall’isolamento fiduciario e la libera circolazione per gli asintomatici ancora positivi, ma dopo 21 giorni. Insomma, meglio tardi che mai: gli “espertoni” del Cts sono svegliati.

Quarantena ridotta da 14 a 10 giorni, con un solo tampone negativo

I componenti del Cts, su indicazione del ministro della Salute Roberto Speranza, riducono la quarantena da 14 a 10 giorni, con un solo tampone negativo in uscita. “Il Cts, anche per alleggerire il carico che si sta sviluppando nella nostra società, è arrivato a decidere per una quarantena di 10 giorni come aveva fatto già la Germania da qualche settimana, sulla base di dati di evidenza scientifica secondo cui dal decimo giorno in poi il rischio che si corre è molto basso“, spiega Speranza (in Francia per esempio gli esperti ritengono che la contagiosità sparisca dopo 5 giorni). Per chi avesse avuto contatti stretti con soggetti positivi, la misura del Cts prevede, quindi, dieci giorni di isolamento fiduciario e un tampone antigenico rapido o molecolare.

Medici di base e pediatri potranno eseguire i tamponi

Altra novità in attesa di conferma ufficiale, il Cts ha dato indicazioni affinché anche i medici di base e i pediatri possano eseguire i tamponi. In particolare, medici e pediatri, se saranno d’accordo, potranno fare sia i tamponi molecolari che gli antigenici in modo da ridurre anche le file ai drive-in (viste le code chilometriche di questi giorni, con tempi di attesa anche oltre le 6 ore). Tale sistema sarà applicato anche alle scuole, proprio per evitare di mandare tutta una classe (prof compresi) in quarantena visto che il test rapido dà il risultato nell’arco di poche ore. Più in generale il Cts, ”in coerenza con le linee guida internazionali e adottando il principio di massima cautela, sottolinea l’esigenza di aggiornare il percorso diagnostico per l’identificazione dei casi positivi così come la tempestiva restituzione al contesto sociale dei soggetti diagnosticamente guariti. Analogamente, il Cts ha ridefinito i criteri dell’isolamento fiduciario dei contatti stretti dei casi confermati positivi al virus SARS-CoV-2”. In sostanza, meno isolamento per tutti.

Asintomatici non negativi “liberi” dopo 21 giorni

In questa ottica, gli esperti del Cts stabiliscono che anche gli asintomatici che continuano a non negativizzarsi finiranno comunque il periodo di quarantena dopo 21 giorni. “Nei casi asintomatici l’isolamento si interrompe comunque al 21esimo giorno in quanto le evidenze disponibili non documentano alcun caso di presenza di virus competente per la replicazione” spiegano. In parole povere, dopo un tempo del genere non si è più contagiosi.

Adolfo Spezzaferro

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1 commento

Cesare 12 Ottobre 2020 - 12:30

Stanno pensando anche, grazie alla paura generata sul covid, di permettere con la scusa delle feste limitate a sole 10 persone il controllo nelle abitazioni. Il testo sotto “esame” recita;”“Per assicurare il rispetto di tale prescrizione gli incaricati dalla pubblica autorità potranno in qualsiasi momento chiedere l’accesso e procedere alla identificazione dei soggetti presenti nell’immobile“.I poteri occulti della dittatura sanitaria lo hanno già provato in Australia, dove la polizia puo’ entrare senza un autorizzazione del giudice nelle case e visto che non vi sono state ribellioni massiccie ora provano anche nella regione sperimentale italiana.Oramai è chiaro che vogliono instaurare , con la scusa di un qualsiasi virus, un sistema totalitario di tipo cinese.

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