Budrio, 30 giu – La caccia a Igor è definitivamente sospesa. In teoria è scattata la fase due, con le indagini che saranno condotte esclusivamente dai nuclei investigativi. Gli inquirenti assicurano che lo prenderanno, e dal Viminale fanno sapere che “la caccia al latitante resta priorità del ministero”, ma di fatto le forze speciali se ne sono andate via da Budrio. I primi ad andarsene sono stati i cacciatori di Calabria e di Sardegna. Probabilmente lo cercheranno altrove, impiegando l’intelligence, dal momento che il sospetto che Igor da tempo non sia più tra le paludi del Ferrarese.
Tre mesi di ricerche, con 10 mila uomini mobilitati, cani molecolari, visori termici, droni, chi più ne ha più ne metta, che non hanno portato a niente se non a una spesa di circa 200mila euro al giorno. Tutto finito, soldi spesi e nessun riscontro.
Come se non bastasse non c’è nemmeno più la pista genetica da seguire. Perché un illuminato pm ha distrutto le prove relative a un vecchio crimine compiuto da Igor, uno dei più brutali, messo a segno durante le rapine dell’estate del terrore 2015, insieme ai complici Ivan Pajdek e Patrik Ruszo. C’erano le sue impronte e il suo Dna ma il magistrato ha dato l’ordine di buttarle via, dal momento che il caso è stato archiviato.
A trarre vantaggio dalla caccia a Igor sono stati solo gli animali selvatici, che hanno devastato i campi della zona. Perché se Igor nella zona rossa non c’era, al suo posto c’erano nutrie e lepri, e il divieto di caccia per via delle ricerche del killer ha provocato danni incalcolabili all’agricoltura. Sospeso anche il servizio delle guardie ecologiche. Risultato: nutrie, piccioni, storni e corvi la fanno da padrone, frutta e verdura sono andate distrutte e il loro prezzo al mercato non fa che salire. Gli agricoltori sono imbufaliti.
E che la caccia a Igor, o Norbert Feher, sia stata un fallimento è stato dimostrato anche dal risultato elettorale. A Budrio, comune dove il killer ha ucciso il barista Davide Fabbri, dopo anni e anni il centrosinistra ha perso. Le urne sono state boicottate, l’affluenza è stata bassa, ha votato meno della metà degli aventi diritto, e a vincere è stata una lista civica il cui leader non nasconde simpatie grilline.
Anna Pedri
1 commento
fatemi capire…
un magistrato ha dato ordine di distruggere prove importanti (dopo appena un anno e mezzo dai fatti) pensando magari che uno straniero che vive di rapine di colpo sia dia al canto ed alle arti figurative per sopravvivere ?
ma non è che sotto sotto questi Igor ce li meritiamo ?
sicuramente questi magistrati proprio no.