Torino, 2 ago – “Una goliardata, le lanciavamo per divertirci”: si sono giustificati così i tre ragazzi protagonisti del lancio di uova che pochi giorni fa ha creato un caso nazionale dopo che ad essere colpita è stata Daisy Osakue, giovane atleta di origine nigeriana.
Gli inquirenti, dopo le numerose segnalazioni anche di episodi analoghi avvenuti in precedenza, hanno scovato i protagonisti del gesto: tre ragazzi, tutti attorno ai 20 anni, residenti nell’hinterland torinese. Individuata la macchina (un Fiat Doblò) e scoperte le tracce di uova sulla fiancata, è stato facilissimo ricostruire la dinamica dai fatti a partire dal proprietario dell’auto. Che, sorpresa, è un consigliere comunale del Pd nel comune di Vinovo. Sentito il figlio, questi ha fatto il nome dei suoi “complici”, che dopo essere stati convocati dai Carabinieri e avere ammesso le proprie responsabilità sono stati denunciati a piede libero con l’accusa di lesioni.
L’aggravante dell’odio razziale, già esclusa sia dalle forze dell’ordine che dalla Procura, viene così definitivamente a cadere. E chi su un paio di uova voleva costruire un’intera narrazione dovrà accontentarsi di aver fatto una bella frittata.
Nicola Mattei

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7 Commenti

  1. Immaginate si fosse trattato del figlio di un consigliere leghista… I sinistrati avrebbero fatto il finimondo.

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