Torino, 18 dic – Dalle prime ore del mattino è in corso un blitz della polizia contro alcuni antagonisti dei centri sociali torinesi e del nordest, considerati i referenti di punta nella battaglia No Tav. Gli uomini della Digos hanno eseguito 16 perquisizioni e 14 misure cautelari, di cui due in carcere, nei confronti di alcuni leader e militanti del centro sociale sabaudo Askatasuna e militanti di altri centri sociali di Modena, Vicenza e Padova. I colpiti dai provvedimenti, – considerati responsabili degli scontri avvenuti lo scorso luglio in Valle di Susa in occasione della marcia No Tav – sono accusati, a vario titolo, di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, danneggiamento, travisamento e inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità.
Gli arrestati
Le misure cautelari riguardano, tra gli altri, Giorgio Rossetto e Mattia Marzuoli, leader storici del centro sociale dell’autonomia torinese, Emilio Scalzo e Olivero Fuggera. I provvedimenti hanno raggiunto anche antagonisti di Modena, Parma e Vicenza legati al centro sociale Guernica e al centro sociale Bocciodromo.
L’operazione della Digos di Torino, coordinata dalla procura della Repubblica, è scattata dopo l’indagine sulle proteste No Tav in Val Susa del luglio scorso, durante le quali, in alcuni casi, gli arrestati avrebbero violato l’ordinanza del prefetto avvicinandosi al cantiere di Chiomonte e provando a rompere la cancellata. I manifestanti avevano ammassato legname e materiale infiammabile davanti al cancello messo a protezione dell’area boschiva doc’è sito il cantiere. Le fiamme avevano raggiunto l’altezza di quattro metri. Parallelamente, oltre 200 individui cercavano di sfondare e fare irruzione utilizzando un tronco come ariete.
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