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Coronavirus, il “regalo” della Francia: ci porta gli immigrati a Ventimiglia

by Cristina Gauri
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Ventimiglia, 23 mar – Nemmeno l’emergenza coronavirus ferma i respingimenti di immigrati alla frontiera di Ventimiglia da parte delle autorità francesi, che sono poi liberi di circolare sul nostro territorio senza alcun tipo di controllo sanitario. A lanciare l’allarme è il sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullino: “Malgrado la pandemia le autorità francesi continuano a accompagnare al confine italiano i migranti, trovati sul loro territorio, i quali entrano a piedi e si disperdono in città, senza essere controllati e soprattutto senza sapere, se pure loro come noi, sono portatori del virus”, spiega all’Ansa. “Non posso tacere – denuncia il primo cittadino – E’ inaccettabile continuare in questo modo, chi ha la possibilità di decidere si assuma le proprie responsabilità e lo faccia subito”. Conclude Scullino: “Chiederò al Prefetto di intervenire per evitare che i migranti siano spinti in Italia e poi lasciati a spasso, perché dalla frontiera, devono essere portati nel centro di accoglienza e da lì non devono più uscire”.

A questo si aggiunge l’interruzione, da parte delle Ong, delle attività di assistenza agli stranieri, e la diminuzione dei servizi di trasporto verso i centri di accoglienza: “La conseguenza – spiega Jacopo Colomba, consulente legale della Caritas al Fatto Quotidiano – è che i migranti devono compiere una decina di chilometri a piedi e poi, non potendo scomparire, si organizzano con soluzioni di fortuna. Il tutto nel bel mezzo di una grave crisi sanitaria“.

Nessuna precauzione per la pandemia

Le operazioni di espulsione, denuncia Colomba, avvengono senza le dovute precauzioni, esponendo gli immigrati al contagio e rendendo loro stessi dei vettori: “Generalmente queste persone tentano di passare la frontiera a bordo dei treni o a piedi. Se intercettati, vengono portati in dei container al posto di polizia francese dove, di solito, passano la notte, tutti nello stesso locale“. Una situazione potenzialmente esplosiva dal punto di vista epidemiologico. “Se uno di loro fosse positivo al Covid-19, capite bene che gli altri verrebbero facilmente contagiati. Poi ricevono il foglio di via e vengono rispediti oltre il ponte San Ludovico”, conclude.

Il Viminale fa sapere che da parte delle autorità di polizia di frontiera “c’è la massima attenzione alla frontiera italo-francese e non sono state presentate richieste di riammissioni informali di migranti da parte delle autorità francesi”.

Cristina Gauri

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Sergio Pacillo 23 Marzo 2020 - 1:37

Non vi agitate.
Le ONG stañno andando a prenderne altri.

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