Milano, 4 feb – L’ultimo spregevole oltraggio antifascista alla memoria di Sergio Ramelli stavolta è avvenuto una settimana prima del Giorno del Ricordo, a Milano. I codardi autori hanno affiancato alla scritta “Ramelli assente” anche lo sfregio agli italiani infoibati dai partigiani comunisti e dai titini, scrivendo “+ Foibe – Fasci” su un muro della scuola media di via Tabacchi nel Municipio 5: lo ha denunciato il deputato di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza che ne ha chiesto al sindaco l’immediata cancellazione.

L’episodio avviene a distanza di un mese dall’incendio della corona di fiori dedicata al giovane militante del Fronte della Gioventù ucciso barbaramente, nel 1975, da un gruppo di persone appartenenti ad Avanguardia Operaia armate di chiavi inglese modello Hazet 36 e colpito ripetutamente e selvaggiamente in diverse parti del corpo sotto gli occhi della madre. Il giovane Sergio fu lasciato agonizzante al suolo e morì il 29 aprile del 1975, dopo 47 giorni di agonia. Stavolta, l’odio antifascista ha voluto vilmente colpire anche le vittime del disegno di pulizia etnica titina che colpì la Venezia-Giulia e la Dalmazia e si rese responsabile dell’esodo di 300mila persone dai territori guliano-dalmati.

Cristina Gauri 

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Classe 1977, nata nella città dei Mille e cresciuta ai piedi della Val Brembana, dell’identità orobica ha preso il meglio e il peggio. Ex musicista elettronica, ha passato metà della sua vita a fare cazzate negli ambienti malsani delle sottoculture, vera scuola di vita da cui è uscita con la consapevolezza che guarire dall’egemonia culturale della sinistra, soprattutto in ambito giovanile, è un dovere morale, e non cessa mai di ricordarlo quando scrive. Ha fatto uscire due dischi cacofonici e prima di diventare giornalista pubblicista è stata social media manager in tempi assai «pionieri» per un noto quotidiano sabaudo. Scrive di tutto quello che la fa arrabbiare, compresi i tic e le idiozie della sua stessa area politica.

3 Commenti

  1. Non c’è niente da fare: si divertono ad infamare i morti… Mah! Secondo me si tratta di gravi patologie mentali (e non sto scherzando).

  2. Da milanese mi sento insultato da questo avvenimento, solo gli animali arrivano a una bassezza tale. Negare la morte violenta di migliaia di persone é un atto mostruoso, e insultare Sergio ramelli in quel modo ingiurioso vuol dire giocare sulla morte di un ragazzo che ha dato anche la vita per un idea. Milano non si arrende, ci riprenderemo il diritto di onorare i morti.

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