Pisa, 19 set — Entra in un ristorante del centro storico di Pisa e chiede di poter mangiare e bere… ma senza pagare, minacciando l’esercente con una pistola (che si è poi rivelata essere un giocattolo): la vicenda, che ha visto come protagonista una donna nomade di etnia rom, è finita con un fermo e una denuncia per porto di oggetto atto ad offendere e minacce aggravate.

Rom minaccia esercente con una pistola giocattolo: “Mangio gratis”

Stando a quanto riportato dal Giornale, la spiacevole vicenda avrebbe avuto luogo in Piazza delle Vettovaglie, in un quadrante della città toscana che negli ultimi anni è diventato teatro di un considerevole numero di casi di cronaca tra cui furti, aggressioni, spaccio ed episodi di degrado, per la maggior parte compiuti da immigrati e nomadi. La rom sarebbe entrata nel locale nell’ora di punta, attendendo il proprio turno in fila con gli altri clienti, quasi tutti turisti, che avevano preso d’assalto l’esercizio. Poi avrebbe ordinato, precisando di volere consumare gratuitamente. Di fronte al diniego del cassiere avrebbe dato in escandescenze, insultandolo ad alta voce. Non paga, per sottolineare il proprio desiderio di voler mangiare gratis, avrebbe mostrato il calcio di una pistola giocattolo, che seminascosta in quel modo — infilata nella cintura — avrebbe potuto passare per vera.

La cattura 

Una sceneggiata che aveva convinto più di un avventore: in molti, infatti, spaventati dalla vista dell’arma, si erano precipitati verso l’uscita, spintonandosi a vicenda. Passati i primi attimi di sbigottimento, l’esercente è tuttavia riuscito a riprendere in pugno la situazione contattando i militari dell’Arma che hanno inviato una pattuglia sul posto. Una volta intervenuti e dopo aver intercettato e disarmato la rom, i carabinieri hanno potuto constatare che l’arma mostrata utilizzata per spaventare l’esercente era effettivamente un giocattolo. La donna è stata condotta in caserma per le operazioni di identificazione e la formalizzazione di due denunce nei suoi confronti. Fino alla prossima volta…

Cristina Gauri

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Classe 1977, nata nella città dei Mille e cresciuta ai piedi della Val Brembana, dell’identità orobica ha preso il meglio e il peggio. Ex musicista elettronica, ha passato metà della sua vita a fare cazzate negli ambienti malsani delle sottoculture, vera scuola di vita da cui è uscita con la consapevolezza che guarire dall’egemonia culturale della sinistra, soprattutto in ambito giovanile, è un dovere morale, e non cessa mai di ricordarlo quando scrive. Ha fatto uscire due dischi cacofonici e prima di diventare giornalista pubblicista è stata social media manager in tempi assai «pionieri» per un noto quotidiano sabaudo. Scrive di tutto quello che la fa arrabbiare, compresi i tic e le idiozie della sua stessa area politica.

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