Berna 12 nov – Alcuni esperti sanitari in Svizzera hanno affermato che gli animali domestici dovrebbero praticare il distanziamento sociale proprio come gli esseri umani per aiutare a prevenire la diffusione del coronavirus. Insomma, guinzaglio corto per noi ma anche per i nostri cani.
Cani e distanziamento sociale
Si, avete letto bene: secondo il Daily Mail, gli scienziati svizzeri raccomandano di tenere i cani a due metri di distanza l’uno dall’altro e garantire che i gatti rimangano in casa. Una nuova ricerca condotta da questi esperti, infatti, avrebbe scoperto che gli animali domestici, inclusi gatti e criceti, possono contrarre il virus, così come altre creature come furetti e visoni. Per scongiurare questa ipotesi, al parco anche i nostri cani dovrebbero osservare il distanziamento sociale.
“Virus nei peli e nel naso degli animali”
La clinica svizzera per animali AniCura ha dichiarato che gli esperti internazionali hanno raccomandano di tenere lontani gli animali gli uni dagli altri per ridurre al minimo i rischi: “Il Centro [americano] per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) consiglia ai proprietari di animali domestici di applicare regole di distanziamento sociale ai loro animali domestici”, queste le parole di Johannes Kaufmann, un veterinario della clinica. Kaufmann ha aggiunto che esiste il rischio che il virus possa vivere a lungo sul pelo di animali domestici e nelle loro “secrezioni nasali”.
Il cosiddetto “spillover”
Questa teoria si basa sul presupposto che, come per altre malattie che possono essere trasmesse dagli animali all’uomo, anche il coronavirus vi sia stato il salto di specie, ovvero lo spillover: gli esperti pensano sia passato dagli animali all’uomo attraverso un animale infetto, forse un pangolino. Volker Thiel, un virologo dell’Università di Berna in Svizzera, concorda con le raccomandazioni di AniCura, che includono tenere gli animali al guinzaglio corto. “In linea di principio, il distanziamento sociale è utile tanto per gli animali domestici quanto per gli esseri umani, per garantire che gli animali domestici non possano trasmettere il virus agli esseri umani o ad altri animali domestici”, ha affermato.
Il caso dei visoni danesi
Non ci sono prove documentate che gli esseri umani prendano il coronavirus dai loro animali domestici, tuttavia un certo numero di animali, inclusi i grandi felini negli zoo e nei visoni, sono risultati positivi al virus. La scorsa settimana, la Danimarca ha iniziato ad abbattere la sua popolazione di visoni – circa 17 milioni di animali – dopo che sono stati confermati numerosi focolai di coronavirus tra i visoni negli allevamenti da pelliccia.
Ilaria Paoletti
3 comments
E le mucche, blu o non blu?! Si ciurla anche sulle vie di contaminazione (seppur argomento più interessante)…
Ma come?
In Italia, i nostri scienziati ai posti di comando hanno detto più volte e ribadito fino alla nausea che i cani e i gatti non possono trasmettere il virus !
Io sapevo che la scienza non può contraddirsi.
mi viene solo un vaffa, e capisco perchè si chiede “ma che sei svizzero?” a qualcuno poco intelligente