Roma, 12 feb – L’Intelligenza artificiale utilizzata dagli algoritmi di Facebook per individuare i contenuti di odio diventa ancora più chirurgica ed efficiente: i sistemi automatizzati della piattaforma hanno identificato il 97% dei post rimossi. Solo il 3% dei post o dei commenti censurati sarebbe quindi imputabile ai famigerati – quanto, ormai, fantomatici – segnalatori.
L’intelligenza artificiale fa impennare le rimozioni dei contenuti
Non si scappa alla censura di Zuckerberg. Una escalation incredibile, che vede l’efficienza raggiunta dall’a.i. quadruplicata in 3 anni: nel trimestre precedente la percentuale di efficienza era al 94%, l’80,5% alla fine del 2019, nel 2017 era al 24%. Lo riporta Ansa.
Escalation di precisione
I dati emergono dal report sull’applicazione degli Standard della community. Più nello specifico, per bullismo e molestie sessuali la precisione dell’intelligenza artificiale è passata su Facebook dal 26% nel terzo trimestre 2020 al 49% nel quarto trimestre, e su Instagram dal 55% all’80%. Nell’ultimo trimestre, inoltre, grazie all’A.i. la quantità di contenuti di incitamento all’odio rimossa è stata di 26,9 milioni, rispetto ai 22,1 del precedente.
«Stiamo lentamente proseguendo nel reintegrare la nostra forza lavoro addetta alla revisione dei contenuti a livello globale». Così ha dichiarato Guy Rosen, VP of Integrity di Facebook. «Anche se prevediamo che quest’area sarà influenzata dal Covid-19 fino a quando un vaccino non sarà ampiamente disponibile. A causa della limitata capacità, diamo priorità ai contenuti più dannosi, come i contenuti di suicidio e autolesionismo, che vengono esaminati dai nostri team». La società espone i suoi programmi per il 2021: «condividere ulteriori metriche su Instagram e aggiungere nuove categorie di policy su Facebook» e continuare «a ottimizzare le tecnologie e gli sforzi per tenere i contenuti dannosi fuori dalle app».
Il caso Donald Trump al vaglio dell’Oversight Board
La piattaforma ha anche fatto sapere che il comitato indipendente per la valutazione dei sistemi di moderazione, l’Oversight Board, sta vagliando l’esclusione permanente – o la riabilitazione – di Donald Trump (bannato per sempre da Twitter) escluso dai social dopo i fatti di Capitol Hill. La decisione dovrebbe arrivare entro la primavera: «Un processo che prenderà piede pienamente quest’anno.
Cristina Gauri
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