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Così è cambiato il modo di drogarsi. Un medico analizza il terribile caso di Terni

by La Redazione
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Terni, 13 lug – Di tanti fatti di cronaca legati alla droga, sicuramente quello di Terni è uno di quelli che apparentemente ha meno senso. Sarebbe prematuro capire che cosa sia successo, soprattutto quale fosse l’intenzione dei due ragazzi che sono morti, ma almeno si può ragionare sui fatti e sugli oggetti.

L’ossicodone: “l’eroina di campagna” oggi arriva in città

Innanzitutto, il fatto si inserisce in una “tendenza” emergente, in Usa già dilagante da qualche anno, riguardante l’uso di oppiacei farmaceutici usati impropriamente o adattati all’uso come droghe. In Usa l’ossicodone ha raggiunto e superato in alcune zone la vecchia eroina. Un tempo surrogato dall’eroina nelle zone rurali o meno urbanizzate (e noto come lo stupefacente “da campagnoli”, o da “cafoni”), oggi contende all’eroina anche i territori cittadini. Sostanzialmente si tratta di un’altra eroina, reperibile come farmaco e clandestinamente deviato verso il mercato della droga, ma sintetizzabile anche direttamente a tal fine. Come ci è accorti della cosa ? Dai casi di overdose, che inizialmente rari, poi sono aumentati negli anni.

Metadone e buprenorfina per la cura dell’eroinismo

Il problema di questi prodotti è che sono disponibili per uso orale, il che rende il loro assorbimento non rapidissimo (meno di quello ottenibile per naso, tramite polmoni e in vena). Sono lenti, e quindi non sempre “interessanti” come effetto. La stessa sostanza, quando si cambia il modo di assumerla, può avere effetto “sballante” o meno. Quando si voglia usare quella sostanza per scopi curativi, è necessario che non sia “sballante”, e che non induca quindi un attaccamento per l’effetto immediato. E’ il caso del metadone, prodotto come sciroppo e utilizzato per la terapia della dipendenza da altri oppiacei: è anzi proprio questo il motivo per cui è “terapeutico”, e cioè che è lento. Essendo lento arriva agli stessi bersagli che l’eroina ha “condizionato” e li “ricondiziona” senza sostituirsi ad essa come effetti. In Italia ci sono questi due presidi medici per la cura dell’eroinismo, metadone e buprenorfina. Con la seconda ci fu già un problema di abuso e diffusione sul mercato nero, ad opera di chi lo riceveva su prescrizione (e anziché assumerlo, lo spacciava): di solito era tritata e assunta per una via impropria, anche iniettata, in modo tale che producesse un effetto sballante.

Per evitare questo il prodotto è stato ri-formulato in maniera tale che, se assunto per via diversa (per esempio iniettato) non faccia effetto per la presenza di un antidoto (naloxone). Alcuni oppiacei di derivazione farmaceutica sono poco potenti, altri molto, e parliamo di differenze molto ampie, anche di 100 volte in termini di quantità letale. Gli oppiacei usati in anestesia (fentanyl) sono letali a dosi minime, e uno sbaglio minimo nella preparazione può essere fatale.

Altri oppiacei dalla potenza minore si prestano di più a essere spacciati, più maneggevoli. Se sono però di potenza limitata o ad distribuzione cerebrale lenta, per renderli “interessanti” un modo è utilizzare dei “boosters”, cioè delle sostanze in combinazione che ne amplifichino l’effetto in maniera immediata. Quello che non sballa da solo può quindi farlo un po’ se mischiato con alcol, tranquillanti. Questo espediente però aumenta la pericolosità: nel sangue di chi va in overdose dopo aver preso eroina e averci bevuto sopra, per esempio, i livelli di eroina non sono particolarmente alti: segno che l’overdose è derivata dall’interazione, anche con dosi considerate sicure.

I numeri delle overdose da metadone

L’uso di questo farmaco non ha mai creato grandi problemi, se non uno, cioè che si usa poco, poco spesso alle dosi efficaci, e spesso si smette presto. I dati di Geoverdose, sito di statistica in tempo reale delle overdose sul territorio italiano, rivelano che le overdose da metadone sono circa il 5%, a fronte di oltre il 15% di altri medicinali, e che le overdose da metadone sono non in chi lo assume su prescrizione, ma fuori dal contesto medico. Le overdose del 2018 (334, in aumento), il metadone ricorre nel 4,7%, e la parte del leone la fa l’eroina.

Gli spacciatori possono non conoscere le precise differenze tra i vari oppiacei, e quindi proporre dei miscugli in cui mettono “un oppiaceo”, quello che hanno a disposizione senza far troppe distinzioni. In questo caso pare che i due ragazzi ternani volessero comprare codeina (disponibile anche in forma di sciroppo) e invece abbiano ricevuto del metadone (sempre sciroppo). A parte la potenza, la pericolosità varia anche in altro modo: se l’effetto è lento e sale piano piano, raggiunge il massimo magari dopo ore. A chi cerca lo sballo interessa un effetto immediato, che magari neanche hanno avuto. Infatti, nelle persone che assumono abitualmente lo sciroppo per la loro cura metadonica, non ci sono effetti sballanti, perché sono abituati. E quando si aumenta loro la dose per trovare quella giusta, l’effetto non è percepito con grande entusiasmo, tanto che i pazienti se possono tengono la dose sul basso, e non mostrano interesse e tendenza all’abuso del metadone, che il cervello classifica come “medicina” piuttosto che non come “sballante”. Quelli che vogliono sballarsi e non possono più usare l’eroina ci bevono sopra, ad esempio, e riescono a riprodurre uno sballo più povero, di ripiego.

Tornando alla durata dell’effetto, chi cerca un effetto immediato (o chi lo vende) può scordarsi di calcolare quale sarà poi l’effetto finale. I sintomi riferiti dagli amici ricordano quelli tipici di chi, non abituato ad assumere metadone o oppiacei in generale, ne prende una dose. Malessere, stordimento, vomito, e poi assopimento e coma. Infine, l’arresto respiratorio, che può seguire di molto tempo i primi sintomi. A differenza degli oppiacei rapidi, che hanno il picco subito e quindi danno subito un’eventuale overdose, in questo caso l’overdose può salire piano. Se è vero che ci sono stati ritardi nei soccorsi e qualcuno ha addirittura volontariamente impedito che si intervenisse, per evitare guai, la cosa ha certamente influito sulla morte, perché fino all’ultimo la somministrazione di un antidoto può funzionare.

L’idea sbagliata di poter “controllare” le sostanze

Una domanda è: ma perché, con l’eroina che oltretutto costa meno di un tempo, due ragazzi spendono 15 euro per un oppiaceo diverso? Presumo infatti che volessero un oppiaceo, evitando l’eroina, che poteva essere codeina e che lo spacciatore ha ritenuto di rimpiazzare con altro. Il punto è che già ormai da anni e anni l’eroina ha cambiato pelle, aspetto. E accanto a questa “nuova” eroina (nuova come proposta di mercato, come modalità), fanno il loro ingresso i nuovi oppiacei. Percepiti, a torto, come più sicuri. Vuoi perché “medicinali”, vuoi perché chi si documenta sulle sostanze, i cosiddetti “psico-nauti”, sviluppa l’insana idea di poter controllare le sostanze come fare un chimico o uno sciamano, e il fatto che si tratti di prodotti medicinali forse aumenta quest’idea infelice di poter dominare la situazione.

Se bucarsi è considerato “il fondo”, e qualcosa di “brutto” sul piano dell’immagine, è anche ritenuto l’estremo del pericolo. Invece il pericolo è uguale, a volte anche maggiore, nelle fasi sperimentali del consumo. E il perché dello spacciatore? Perché vendere una parte del proprio metadone? In primo luogo, perché non gli interessa molto come sostanza, altrimenti se lo terrebbe stretto. Mai visto un eroinomane che rivenda la propria eroina, neanche avuta gratis. Anzi, capita che chi la spaccia per avere la propria parte si faccia anche un po’ di quella che doveva vendere, con relativi guai. Questi “impicci” fatti letalmente in casa sanno di situazione in cui c’era urgenza e anche 30 euro erano importanti. Aveva quello per le mani, lo ha usato in quanto “oppiaceo” comunque al posto di un altro oppiaceo richiesto (codeina).

Aver pensato che “un oppiaceo vale l’altro” è stato l’errore di uno e forse di entrambi. E quindi è un errore da non ripetere. Il problema è l’uso improprio e inconsapevole. Dopo di che, si può discutere sullo sballo o il non-sballo. Ma qui neanche ci si arrivava, neanche ci si è passati attraverso. Su alcuni giornali a questo punto leggo titoli che, in tutto ciò vedono il problema della sostanza coinvolta in questo specifico caso, cioè il metadone. Il filtro sulla prescrizione c’è, è anche più chiuso di un tempo, ed è anzi limitante su chi si cura. Quello che è “facile” purtroppo è la fiducia che sorprendentemente due ragazzi ripongono nel provare quel che passa la strada, e nella facilità con cui la strada si gioca per 30 euro un rischio come questo. Quel che doveva essere altrettanto facile era chiamare un 118 segnalando un’overdose da metadone, per la quale esistono cure semplici e tempestivamente efficaci.

Matteo Pacini – Psichiatra e medico delle sostanze

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9 comments

jenablindata 13 Luglio 2020 - 1:48

mio padre si,che sapeva insegnare come drogarsi:
ti accoppava di lavoro da mane a sera,
e il tuo “sballo”
era restarsene in pace dieci minuti sul divano (o anche sdraiati a terra,
ansimando)

non avevamo bisogno di ALCUNA DROGA,in famiglia….
ma da un pò il duro lavoro pare sia stato inserito tra i crimini contro l’umanità,
e i risultati si vedono bene…

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Onyr 20 Luglio 2020 - 9:53

e i depravati checcheche quando si avvicinavano troppo ai cessi pubblici vicino ai bambini venivano chiamati i carabinieri,,. adesso guai a chi li tocca e sfilano a milioni davanti al santo padre a roma. bella cosa veramente.

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Mario Losi 13 Luglio 2020 - 9:25

Educazione dei ragazzi nelle scuole e legalizzazione della cannabis, è la strategia che in molti paesi dove l’hanno attuata a fatto calare il consumo di droghe pesanti (mortali) tra i giovani

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Fabio Crociato 14 Luglio 2020 - 7:51

La vera questione è che non è mutato il desiderio di drogarsi… Da almeno cinque decenni, a conferma di uno status quo di continua degenerazione. Da una generazione all’ altra!

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Santo 18 Luglio 2020 - 6:42

Ma perche’ ti sembra normale che milioni di maschi si vestono da donna e si sposano tra di loro e vanno pigliandolo in culu? a me sembra una malattia e tutti per assecondare questi depravati non vogliono ammetterlo

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Sante 18 Luglio 2020 - 6:25

Vabbeììì li vediamo ogni giorno questi ragazzini.. mancano di rispetto agli anziani non lavorano sfrecciano con gli scooter si ubriacano, non parlo di questo caso ma in generale, sono spericolati si drogano poi schiattano e dove stavano i pezzi di merda di genitori? quante ne ho sentite e viste di drogati morti e i genitori che se ne vantavano in vita… vedi mi fio quanto e bello e forte a quello glia’ menato mo’ se comprato la moto ecc.ecc.

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sante 18 Luglio 2020 - 6:26

Ma questi ragazzi di oggi se nne andassero affare in culo! se si drogano e ci lasciano le penne ben gli sta’. imparassero l’educazione e i genitori quando succedono queste cose vanno arrestati.

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Santo 18 Luglio 2020 - 6:29

E anche tanti frocioni che se andassero a lavorare invece di fare le star in tv gli passerebbe la voglia di pigliarlo in berta ai miei tempi chissa’ come mai non c’erano tutti questi frocetti in giro perche’ si doveva lavorare non fare i culattoni in tv.

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Matteo Pacini 28 Luglio 2021 - 1:26

Non servono a granché queste risposte. “Questi ragazzi” non risulta che siano nessuno in particolare, ci stiamo tutti potenzialmente. Dipende molto da quanto i rischi sono diffusi. Sarebbe come dire che chi fuma va abbandonato al suo destino e faceva meglio a non fumare. Idem per l’alcol. Idem per chi prende la patente. Queste sono cose semplicemente più “particolari”, ma ripeto neanche tanto a seconda del periodo della vita, gli amici, l’ambiente, la disponibilità di soldi etc.

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