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Decalogo antirazzista per poter andare a messa la domenica

by La Redazione
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130154709-f6aff1f7-d61b-4fb4-ad89-d26374443135In questa chiesa è vietato l’ingresso ai razzisti… Tornate a casa vostra!. La scritta a caratteri cubitali rossi e neri campeggia su un cartello bianco affisso sul portone della parrocchia di Sant’Angelo in Mercole a Spoleto. Lo ha affisso don Gianfranco Formenton, che ha reagito così alle rivolte dei residenti contro l’arrivo di profughi scoppiate a Quinto di Treviso e a Roma.
DON BIZZARRO – Il sacerdote, non è nuovo a iniziative bizzarre. Nel 2006, ad esempio, reagì duramente al ‘no’ del Vicariato di Roma ai funerali religiosi per Piergiorgio Welby, tanto da celebrare lui stesso una messa in suffragio. Anni prima, invece, aveva avviato una personale crociata sull’eccesso di composizioni floreali e costosi copricasse nei funerali, ordinando che fossero lasciati fuori dalla chiesa.
PROBLEMA IDENTIFICAZIONE – L’ultima iniziativa, che intanto sta facendo il giro di social network e siti web, pone un serio problema: come fare a riconoscere i razzisti? Sì perché uno mica ce l’ha scritto in fronte che non vuole ospitare nel suo quartiere i clandestini. Per fare in modo che le porte del tempio siano effettivamente serrate a questi satanassi, abbiamo cercato di stilare alcune semplici criteri per selezionare chiunque si presenti alla domenica durante la funzione e verificare che abbia i requisiti per poter accedere. Il decalogo può essere stampato e consegnato ai chirichetti, i quali verranno deputati all’identificazione.
1 – Mostrare uno o più documenti personali attestanti: iscrizione all’ Arci e/o all’Anpi e/o Emergency, abbonamento al Livorno calcio, tessera di socio coop (attenzione però, eventuale iscrizione alla ’29 giugno’ di Buzzi, non viene considerata valida in quanto si tratta di compagni che hanno sbagliato);
2Saper cantare o recitare almeno una strofa di “ombelico del mondo” di Jovanotti, meglio se accennando contestualmente un passo di una qualsiasi danza afro;
3Avere indosso uno di questi indumenti: kefia, sandalo (senza calzino bianco), pantalone a vita molto bassa, cappellino da baseball con la visiera al contrario, maglietta con il faccione del Che.
4Dichiararsi vegani. Attenzione, vegetariani non basta, perché anche Hitler lo era;
5 Saper scrivere e pronunciare correttamente i nomi di Cécile Kyenge e Khalid Chaouki;
6 – Non essere mai stati, nemmeno di passaggio e/o perché il tom tom era andato in palla, a Pontida;
7 – Ritenere che Giobbe Covatta sia un comico che fa piegare dal ridere;
8Aver letto e/o saper citare almeno il titolo di un libro di Gad Lerner;
9 – Aver smesso di seguire il calcio da quando Mario Balotelli è andato a giocare in Inghilterra;
10 – Conoscere cosa significhi l’acronimo UNAR senza controllare su google con il cell;

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nota1488 21 Luglio 2015 - 5:13

Perfettamente in linea con la dottrina cristiana votata al meticciato universale. Ora sarebbe anche il momento di mettere una contro-insegna davanti a ogni sede di movimenti nazionalisti (veri nazionalisti): VIETATO L’INGRESSO AI CRISTIANI

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