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“Kobe Bryant era uno stupratore”: bufera sull’attrice femminista Evan Rachel Wood

by Ilaria Paoletti
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Evan Rachel Wood Kobe Bryant

Los Angeles, 27 gen – Evan Rachel Wood, attrice famosa per aver avuto una relazione con Marilyn Manson da adolescente e per aver partecipato alla serie Westworld, dovrebbe sapere – almeno per deformazione professionale – quando è il momento di dire la sua battuta. Invece tende a dimenticarlo, obnubilata dal suo “femminismo”. Kobe Bryant è morto ieri, ma lei ha immediatamente scritto su Twitter una frase che l’ha resa oggetto di critiche da tutti i suoi followers.

L’insensibilità femminista

Messaggi di cordoglio per la morte di Bryant e di sua figlia Gianna Maria stanno rimbalzando da ogni parte del globo in seguito all’incidente in cui hanno perso la vita insieme ad altre quattro persone: il campione era molto amato, essendo una delle stelle dell’Nba più conosciute. Ma la Wood, che da qualche hanno si è riscoperta una femminista “di ferro”, ha pensato bene di gettare una bella manciata di fango sul ricordo del cestista, prima ancora che venga seppellito.

“Uno stupratore”: ma il processo non c’è mai stato

“Ho il cuore spezzato per la famiglia di Kobe. Era un eroe dello sport. Era anche uno stupratore. Ed entrambe queste verità possono esistere simultaneamente” ha scritto Evan Rachel Wood. Immediatamente, il tweet ha scatenato feroci polemiche in primis dagli stessi followers della Wood. L’attrice ha immediatamente cancellato il tweet ma la frittata era fatta. Il caso di violenza sessuale a cui la Wood si riferisce è relativo al 2003; Bryant venne accusato di violenze da una cameriera di un hotel in Colorado. Il campione dell’Nba ammise di aver avuto con lei una fugace relazione extraconiugale ma negò con forza ogni addebito relativo alla violenza. Il giocatore si scusò pubblicamente e l’accusatrice stessa fece cadere il caso rifiutandosi di testimoniare.

Le critiche a Stranger Things

La Wood non è nuova a prese di posizione “sui generis” derivanti da questo infantilistico senso di appartenenza al genere femminile che spesso fa sentire le femministe al di sopra del bene e del male: tempo fa la Wood se la prese con la serie Stranger Things, per essere più precisi con il personaggio di Jim Hopper (David Harbour): sotto accusa la sua relazione con Joyce Byers, interpretata da Winona Ryder. In un tweet, la Wood descrisse la relazione tra i due personaggi come violenta e “tossica”, “avvertendo” le spettatrici di evitare, nella vita reale, i tipi come Hopper, poiché la sua  “estrema gelosia” nei confronti della ex moglie sarebbe “preoccupante”. L’attrice accusa dunque Stranger Things di “normalizzare un comportamento tossico”. In entrambi i casi, la Wood avrebbe forse fatto meglio a tacere. Kobe Bryant vinse persino un Oscar nel 2018 per il cortometraggio Dear BasketballHa battuto la Wood anche sul suo campo.

Ilaria Paoletti

 

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2 comments

F.m 27 Gennaio 2020 - 11:11

Complimenti per l’imparzialità e la precisione dei fatti riportati

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Maria Vittoria Zin 12 Aprile 2021 - 2:30

Imparzialità?! Trasuda astio verso le femministe. Eppure, senza le femministe, la signora non starebbe qui ora a fare questa specie di giornalismo…

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