Los Angeles, 17 mag – Il politicamente corretto che non esiste per Zerocalcare, Elisabetta Canalis lo vede invece bene negli Usa e vorrebbe evitare che si arrivasse anche qui da noi a queste derive: “Vedo con preoccupazione persone completamente fuori di testa che ci impongono via social cosa sia giusto o sbagliato, cosa dobbiamo dire o cosa NON dobbiamo, tutto in nome dell’uguaglianza o dei pari diritti”.
Canalis: “Europa non si omologhi al politically correct”
Elisabetta Canalis parla, attraverso le storie su Instagram, del politicamente corretto e delle sue infinite e folli derive che negli Usa hanno mietuto una vittima eccellente, i Golden Globes: “Penso che la direzione che stiamo prendendo è quella del dovere esprimere un pensiero a senso unico, censurando e censurandoci per il terrore di essere bollati come misogini, omofobi o razzisti. L’Italia è un Paese libero e così dovrebbe rimanere. L’Europa non deve omologarsi alle follie del politically correct che si vedono sempre più spesso altrove, anche perché a livello di diritti umani e di umanità in generale abbiamo tanto da insegnare a molte nazioni”.
“Negli Usa è diventato bullismo collettivo”
“Vivo in un Paese dove questo fenomeno sta arrivando all’estremo – ha scritto la Canalis – spero che la nostra vecchia Europa, con le sue radici e la sua storia, riesca a salvarsi da questa ondata di follia in arrivo, che divide le persone invece che unirle, fomentando un bullismo collettivo, spacciato per difesa dei diritti delle minoranze, che hanno le loro idee e le loro sfumature ideologiche e che non vogliono essere messe tutte sotto lo stesso cappello”. Per lei, fervente animalista, è giusto “sensibilizzare le nuove generazioni al rispetto e all’amore” per tutti, compresi gli animali, ma senza togliere la “libertà di una battuta o cancellare la storia perché certi simboli non possono appartenere al presente”.
Ilaria Paoletti