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L’attrice Tezeta Abraham: “In Italia c’è razzismo. E la cultura cattolica…”

by Ilaria Paoletti
18 comments
Tezeta Abraham

Roma, 7 dic – Da quando la Lega è all’opposizione e in Italia si sono svolte molteplici elezioni regionali (e ce ne sono ancora da fare) lo Stivale si è popolato di Sardine e di allarmi sul razzismo e sull’intolleranza. Non da ultima arriva l’intervista all’attrice Rai Tezeta Abraham che lancia un nuovo strale contro l‘allarmante razzismo degli italiani.

Integrazione? Macché

Tezeta Abraham è nata in Gibuti ed è venuta a vivere in Italia con la sua famiglia a 5 anni; è cresciuta a Roma nel quartiere radical red e molto chic della Garbatella, ha vinto Miss Africa Italia, ha partecipato a Miss Italia e ormai dal 2015, insieme al regista Ivan Cotroneo, ha partecipato a molteplici film e fiction Rai. Una bella storia di integrazione? Macché. Nella sua intervista per Business Insider, subito a Tezeta viene posta una domanda che dà per scontato che, in realtà, questo processo sia stato un calvario. “In Italia c’è la cultura che, se uno nasce nero, si deve accontentare di rimanere ai margini della società. Penso che questa forma mentis venga in parte dalla cultura cattolica che regna nel paese”.

E il Papa amico dei migranti?

Secondo la Abraham, infatti, la nostra cultura basata sulla pietas cristiana prima ci spinge ad accettare il diverso poi, però, ci fa provare invidia. Quale sia il collegamento tra la religione cattolica e l’invidia ci sfugge; quel che è certo è che il rappresentante massimo del cattolicesimo (Papa Francesco) non fa che spingerci ad accettare la società multiculturale.

I cattivi? Lega e FdI

Poi la Abraham finisce a parlare di politica: “In Italia, chi parla di razzismo fa notizia. E’ inutile negarlo. Ad esempio, ci sono portatori sani di razzismo come Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia, che si compiace del suo 10% a causa dell’hashtag immigrazione. Oppure, possiamo parlare anche della Lega, che basa la sua politica sulla propaganda sull’immigrazione, consapevoli del fatto che attireranno le folle, aizzandole all’odio”; qualcuno faccia presente alla Abraham che dall’altra parte fanno un’operazione molto simile, parlare dell’immigrazione (male, per slogan) per distrarre le masse da argomenti molto più impellenti.

La risposta da fricchettoni

Secondo la Abraham, qui in Italia negli ultimi anni si è toccato l’apice del razzismo. La sua ricetta per “guarirci” tutti è facile; viaggiare. “Viaggiare apre la mente, insegna ad accettare nuove culture, insegna a non discriminare mai il diverso, perché la diversità è ricchezza“: insomma, dopo questo j’accuse alla nazione intera la risposta a questa crisi a cui è sottoposta la società italiana costretta a confrontarsi sul lavoro e sulla cultura con il fenomeno migratorio è una riposta da fricchettona. Insomma, quella alla Abraham è un’intervista utile a fare un titolo che non aggiunge niente ai duemila allarmi razzismo con cui siamo bombardati quotidianamente.

Ilaria Paoletti

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18 comments

blackwater 7 Dicembre 2019 - 4:09

sicuramente viaggiare in Africa è un ottimo antidoto contro il “rassismo”; magari andando in Ruanda ove nel 1994 vi è stato un autentico genocidio da un milione di morti condotto su base etnica tra Africani contro altri Africani.

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Roby 7 Dicembre 2019 - 5:19

Non credo che abbiamo bisogno di gentaccia come questa… Può andare a fare la fifa in Africa così non si sentirà discriminati visto che sono tutti come lei…. Ne*ri

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Jos 7 Dicembre 2019 - 5:34

..si faccia un viaggio, con permanente soggiorno, a Gibuti….

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Anton 7 Dicembre 2019 - 6:45

“… la diversità è ricchezza… ”

In questa frase è contenuta tutta l’ipocrisia di queste persone: tralasciando l’aspetto propagandistico tipico della infinita campagna elettorale italiana, non si può evitare di notare l’evidente superficialità (a dire poco) di un’affermazione come questa così come non si può non constatare – per di più, amaramente – la più totale assenza di comprensione circa la fondamentale importanza del concetto di DIFFERENZA.

Unicuique suum tribuere si diceva un tempo: ecco un ottimo esempio di differenza (o diversità)! Ma la l’ideologìa del “gender”; la promiscuità, anche razziale – pensiamo alla costante esortazione al meticciato; l’omologazione sociale; il livellamento culturale verso il basso per tutti (dunque distruzione della cultura stessa) e il cosiddetto “pensiero unico” politicamente corretto, cosa mai hanno a che fare con il concetto di differenza?
Ma questa gente non è forse la stessa che, quando li fa comodo, grida a gran voce: “siamo tutti uguali”?

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Fabio Crociato 7 Dicembre 2019 - 7:10

La Tezeta Abraham cerca altro lavoro e altri soldi… Siamo sempre lì. Per averne la prova provata basterebbe chiederle, magari a bruciapelo, di tenere un seminario sul cattolicesimo.

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SEPP 7 Dicembre 2019 - 7:52

Magari il cristianesimo ci avesse insegnato ai popoli europei un sano razzismo al posto del “in ogni tuo prossimo c’e gesu’.”

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Cesare 7 Dicembre 2019 - 8:25

“In Italia c’è la cultura che, se uno nasce nero, si deve accontentare di rimanere ai margini della società” dice la razzista! Non mi sembra che lei sia ai margini come tanti vecchi alla fame a cui non viene dato lo stesso aiuto economico che viene dato a molti clandestini!
Questa sputa nel piatto in cui mangia ed in cui mangia anche bene!!

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Lucio 7 Dicembre 2019 - 8:40

Italiani razzisti? Toh! abbiamo avuto la stessa idea: anch’io dico che Tezeta Abraham è una razzista, e in più un’ignorante.

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Lucio 7 Dicembre 2019 - 8:45

“In Italia c’è la cultura che, se uno nasce nero, si deve accontentare di rimanere ai margini della società”. Immagino che siano razzisti anche gli americani, gl’inglesi, e ogni paese del mondo dove vivano diversamente bianchi. Perché è così dappertutto: i diversamente bianchi devono accontentarsi di rimanere ai margini della società. Ma direi che quello è il loro posto; cioè hanno scelto loro di essere così.

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Giovanni Chiaro 7 Dicembre 2019 - 8:45

Lei da per scontato che i neri non siano razzisti.. strano io ricordo storicamente esecuzioni di massa di bianchi fatte dai neri in Liberia in Haiti.. e ancora accadono omicidi e stupri a fondo razzista in Zimbawe e Sud Africa dove chi e’ bianco e benestante scappa se puo’ dall Africa. Come al solito si parla sempre con la presunzione che noi bianchi siamo i cattivi e loro i buoni. Ha avuto tantissime possibilita’ lavorative che una “bianca” probabilmente non avrebbe avuto e pure si sputa sempre nel piatto dove si mangia.

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Bongo bingo 7 Dicembre 2019 - 9:30

ma vaffanculo brutta!

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SergioM 7 Dicembre 2019 - 11:28

Si viaggiare ……

Vai in USA …. e fa la stronza con un poliziotto ….. poi vedi QUANTO nel pese dei liberi
(con ex-presidente negro) apprezzano il tuo colore ….. ma vaffanculo !
ah , idiota , in USA ci sono pochissimi cattolici …….

poi vai in Giappone ….. cattolici 1% , e sto esagerando

infine vai in Israele …… paese degli Ebrei ….

e …. visto che sei donna , e lì il colore NON conta …. vai in Arabia Saudita e …. prova a guidare un’ automobile …..

….. e gli Italiani sono rassisti ……. scommetto che conosci la canzone delle mondine , clonata
dagli antifa “bellaciao” …. studia il testo di FACCETTA NERA ! e vedrai che la DX non è
MAI stata rassista !!!!!

In Portogallo sono stato trattato di merda dalla polizia , , oltre ad essere bianchissimo , ero pure vestito bene ….. la sbirra urlava nella sua lingua che ignoro ….. ed ogni tanto inseriva un
spik inglisc ?
Yes !
Io parlo decentemente in inglese , ma quella ricominciava ad urlare in Portoghese … con me ed un altro malcapitato , INGLESE che le rispondeva in un OTTIMO Royal British ….. bianco pure lui …. quasi albino …. e anche lui NON parlava Portoghese ……
Intanto , dietro di noi passavano dei barba con bottigliette d’ acqua …. roba che NON entri manco a San Siro …. non in aeroporto !!!!! Era rassista coi bianchi ???? ah era bianca pure lei ……

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Sergio Pacillo 8 Dicembre 2019 - 8:54

Se ne tornasse nel Gibuti a dire contro l’islam quello che ha affermato contro il cristianesimo.
Nel Gibuti sarebbe rimasta una semplice fanciulla da marito.

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Marc 8 Dicembre 2019 - 4:45

Già. E poi vediamo cosa mangiavano a Gibuti, se non fossero venuti “nell’Italia razzista”…

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Marc 8 Dicembre 2019 - 4:44

Quant’è razzista chi dice razzista al prossimo.

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sandra 7 Gennaio 2020 - 9:17

La cosa curiosa risiede nel fatto che queste persone, qualunque colore abbiano, arrivano in Italia e ci trattano da merde. La subcultura radical gioca su questo e si compiace di distruggere l’idea stessa di Italia. Oramai è il paese che ha lo stesso colore dello sterco, Multietnica. Multistercoraria.
Povera Italia.

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Maria Teresa Maestripieri 14 Gennaio 2020 - 1:50

C’è stata una miss Italia nera non ricordo l’anno. Vorrei sapere in quale regione esiste una tal caratteristica . Al nord bionde al centro ed al sud brune ma ” nere” da nessuna parte . Fu contestata anche dalla Parietti. E poi saremmo razzisti .Mah!!???!!

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