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X Factor elimina le categorie: “É discriminazione di genere”

by Ilaria Paoletti
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X Factor

Roma, 1 giu  – X Factor si fa alfiere della diversità e come procede? Eliminando le categorie – si, ma solo quelle riferite al genere e all’età.

X Factor: “No alla discriminazine di genere”

Via quindi le categorie Under Donne, Under Uomini, Over e Band. «X Factor è da sempre un programma figlio del suo tempo, sia nella musica dove la missione è quella di non seguire le tendenze ma cercare di anticiparle, sia nella società, sostenendo da sempre senza alcun timore i princìpi di inclusività e accoglienza che tutti noi riteniamo essere fonte perenne di arricchimento», dice Antonella d’Errico, Executive Vice President Programming Sky Italia. «Gli stessi valori che il gruppo Sky accoglie e sostiene, promuovendo e attivamente impegnandosi ogni giorno nello sviluppo di una cultura dell’inclusione e della diversity. Eliminando la storica divisione in categorie X Factor non solo accoglie il cambiamento, ma vuole farsene portabandiera: in un mondo che non ha più bisogno di fare distinzioni di genere o di età, per noi talento è un sostantivo neutro. A tutti i concorrenti che saremo orgogliosi di accogliere sul palco chiederemo di portare con sé l’unica cosa che davvero gli occorre: il loro personale, unico X Factor».

Agnelli: “Giusto, è solo l’inizio”

Secondo Manuel Agnelli, giudice di X Factor anche in questa edizione, «nella scorsa edizione si sono viste le prime avvisaglie di un cambiamento che, fra alti e bassi, è iniziato qualche anno fa e che quest’anno andremo ad amplificare ulteriormente”.  Sulla abolizione della suddivisione in categorie: «Ci permetterà di approfondire i diversi approcci musicali in maniera più netta e più libera dai paletti del format. Ma è solo l’inizio ed è solo uno degli aspetti. È la natura del programma, grazie alle persone che lo compongono e progettano, che cambia sempre di più. Con la giusta velocità e la giusta misura per non fare i situazionisti o i ribelli della domenica, ma in maniera netta. Le persone contano. Più dei format. Sono contento di fare parte di questa piccola rivoluzione e orgoglioso di esserne parte attiva».

Ilaria Paoletti

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4 comments

Vittorio Pugliese 1 Giugno 2021 - 7:34

Piuttosto, perché non eliminano X Factor?

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fabio crociato 2 Giugno 2021 - 7:16

Da oggi si nasce imparati, saggi ed angeli. Anticipiamo, anticipiamo l’ umanoide simil robot!

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Oronzo Pulliese 2 Giugno 2021 - 11:30

Beh che dire? Onesdah, noh genereh, vaccinih, LGPQ-SPQR-PSV : ma andate tutti quanti a fare..e no vi piacerebbe! Siete apposta per quello ! Mondo assurdo!

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Uomini calvi in festa, “Chiamare qualcuno ‘pelato’ è molestia”: la sentenza di una corte inglese | NUTesla | The Informant 15 Maggio 2022 - 9:14

[…] Le motivazioni che l’elettricista ha addotto per sostenere le sue ragioni nell’aula di tribunale rappresentano benissimo il paradosso dei tempi che viviamo: da un lato si stigmatizza il licenziamento ingiusto, come è pieno diritto di qualunque lavoratore che si veda allontanato dal proprio posto di lavoro, ma dall’altro Finn ha sollevato anche la questione di «molestie sessuali». Queste molestie consistono nell’essere stato ripetutamente chiamato «grasso e pelato ca**o», da un collega. Secondo i giudici del lavoro, stando a quanto riporta Bloomberg, quella definizione potrebbe sottendere un riferimento correlato al sesso e pertanto costituire a tutti gli effetti una discriminazione. […]

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