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Calcio, beata gioventù: le promesse italiane da tenere d’occhio

by Marco Battistini
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Roma, 28 gen – È stato pubblicato nello scorso mese di dicembre il novantesimo rapporto del Cies – acronimo francese per Centre International d’Etude du Sport. Nel suo ultimo lavoro il gruppo di ricerca indipendente si è focalizzato sulle migliori leve del panorama calcistico mondiale. Beata gioventù, chi sono le promesse italiane da seguire con particolare attenzione?

Il rapporto del Cies

L’analisi dell’organizzazione svizzera si è concentrata su quei calciatori, nati dal 2003 in avanti, impiegati in maniera – più o meno – continuativa nell’ultimo anno solare. La statistica non fa riferimento al semplice minutaggio. Nello studio viene infatti valorizzata la competitività di ogni singola gara e la percentuale di minuti giocati come prima scelta. Ovviamente tra i migliori 270 del globo (suddivisi in nove ruoli) troviamo Alejandro Balde e Jude Bellingham – Barcellona, Real Madrid. Il terzino blaugrana e il trequartista delle merengues sono in buona compagnia, in quanto la Liga con 17 atleti è il campionato più rappresentato dei 49 presenti in classifica. Concentriamoci però sul nostro paese.

Beata gioventù, chi sono le promesse italiane?

A sorpresa – ma fino a un certo punto – non troviamo nessun italiano tra i 30 portieri già sulla rampa di lancio. Decisamente meglio se si parla di centrali difensivi. Qui l’atalantino Giorgio Scalvini (2003) guarda tutti dall’alto. L’orobico, già titolare da due stagioni in una squadra dalla dimensione europea, fa parte a tutti gli effetti anche del gruppo azzurro. Rimanendo nelle retrovie ecco Filippo Terracciano. Coetaneo del nerazzurro e figlio d’arte – il padre era nella rosa del Verona scudettato – il terzino destro è fresco di passaggio al Milan. 

In mezzo al campo “schieriamo” Matteo Prati e il promettente Cesare Casadei, entrambi ravennati. Il mediano del Cagliari è di fatto insostituibile per Ranieri, il centrocampista del Chelsea è stato appena richiamato alla casa madre – si stava facendo le ossa nel Leicester di Maresca (le volpi militano in Championship). Sulla trequarti Tommaso Baldanzi, mentre tra i migliori esterni offensivi risulta esserci ancora Wilfried Gnonto – ultimamente sparito dai radar della nazionale, ai margini pure nel Leeds.

Tra gli attaccanti più promettenti del pianeta infine l’ennesimo 2003 di casa nostra. Marco Nasti gioca in Serie B, nel Bari. Scuola rossonera, guida il reparto offensivo dei galletti. Grintoso e caparbio, ha tutte le caratteristiche richieste al centravanti moderno. Per lui nella passata stagione, sempre in cadetteria, diverse reti decisive nella corsa salvezza del Cosenza.

Quando la precocità non basta

Come ci tengono a precisare i tipi del Cies, a tanta precocità non sempre però corrispondono le più rosee carriere. Accumulare minuti sotto i vent’anni d’età è un ottimo trampolino di lancio, certo. Prendendo in prestito un termine aziendale, una sorta di vantaggio competitivo rispetto a chi si farà conoscere più tardi. Ma alle innate qualità tecniche, fisiche e tattiche dovranno poi corrispondere una certa mentalità, la cultura del lavoro. E, perché no, giuste scelte – per così dire – lavorative. Beata gioventù, promesse tutte italiane. Come si suol dire, saranno famosi? Lo scopriremo solo vivendo, cantava Battisti. Nel frattempo continuiamo a tenere d’occhio le avanguardie del nostro calcio giocato

Marco Battistini

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