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Calcio, vediamo com’è…andata: il punto sul campionato di Serie A

by Marco Battistini
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Roma, 31 dic – Si è conclusa ieri con il posticipo Juventus-Roma la diciottesima giornata del girone d’andata del campionato di Serie A. Si avvicina quindi il giro di boa, in quanto la prima metà del torneo terminerà proprio nei giorni intorno all’Epifania: nel mezzo del cammin (l’Alighieri ci perdonerà per la profana citazione) facciamo il punto sulla massima competizione nazionale.

Lotta salvezza, un Cagliari duro a morire

Partiamo dai bassifondi. Più o meno pericolanti, sono almeno sei le squadre impegnate nella sempre faticosa lotta salvezza. Fanalino di coda la Salernitana (12). Corsari al Bentegodi, i campani hanno accorciato rispetto al resto del gruppo. Con l’avvento del mercato di riparazione occhio al fattore Sabatini.

Voliamo in Sardegna: duri a morire, verrebbe da dire. Tre punti nelle prime nove giornate, il Cagliari di Claudio Ranieri ha saputo cambiare marcia. Certo, anche in maniera un po’ rocambolesca, come nelle rimonte maturate a tempo abbondantemente scaduto contro Frosinone e Sassuolo. Gli isolani sono ora terzultimi, insieme al Verona, a quota 14. Rimane in zona rossa anche l’Empoli: per i toscani 13 punti.

L’andata della Serie A: risale l’Udinese

Il girone d’andata dovrebbe poi far suonare il campanello d’allarme in casa Udinese (17): la compagine che mastica la Serie A da tre decenni a questa parte si prende una bella boccata d’ossigeno con la netta affermazione di ieri sul Bologna. Ma, affetti da pareggite, il fatto di non essere poi così abituati a lottare nei bassifondi potrebbe far la differenza in negativo per i non irresistibili friulani. Appena sotto, il Sassuolo, fermo a 16.

Salendo, bene il Frosinone, 19 mattoncini. Forte di una grande partenza i gialloazzurri si trovano ora in acque tranquille. Suicidio di Cagliari a parte, la forza di Turati e soci è quella di saper far punti negli scontri diretti. Discorso inverso per il Genoa. Il Grifone (20) ha battuto Lazio e Roma, strappando tre pareggi contro Napoli, Juventus e Inter. Positivo anche il cammino del Lecce, raggiunto venerdì sera proprio dai liguri. Monza e Torino si confermano realtà da metà classifica. Brianzoli e granata chiudono il 2023 rispettivamente a quota 22 e 24.

Zona Europa. Faticano le romane, sorprende il Bologna

Classifica cortissima nelle parti alte, ovvero quelle che garantiscono un posto in Europa. Dalla Lazio (27) in su la corsa a un posto nelle competizioni continentali è ancora tutta da scrivere. Un gradino sopra agli altalenanti capitolini troviamo il Napoli – vera delusione di questa andata di Serie A – e la Roma.

Saliamo ancora, sempre di un punto. Sesto posto per l’Atalanta: se il campionato finisse oggi, sarebbe in Conference. A 31, quinto, troviamo il Bologna, sorpresa del torneo. Quarta posizione occupata invece dalla convincente Fiorentina, bella realtà del calcio italiano – a cui manca forse un pizzico di pragmatismo. Sempre in ottica Champions, buon margine per il Milan: i rossoneri sono arrivati a 36, tre lunghezze sui viola.

Scudetto: l’Inter convince, la Juve non demorde

A un passo dal termine del girone d’andata, in Serie A una cosa però pare certa. Saranno Inter e Juventus a giocarsi lo scudetto. 45 a 43. Anche se tutta una serie di indicatori e statistiche potrebbero raccontare di un dominio nerazzurro più largo di quanto faccia intendere la graduatoria, il discorso scudetto è più aperto che mai.

Per una Beneamata bella da vedere – almeno quando è al completo – abbiamo una Vecchia Signora di lotta e di governo, intrinsecamente forte. Ma che non piace ai palati fini. Sottigliezze, perché se Madama non gioca bene, i meneghini nei fatti non hanno alternative al consolidato spartito del 3-5-2.

Divario minimo, in ottica futura non dimentichiamoci della tremenda continuità delle squadre di Allegri. Il Biscione resta in ogni caso la grande favorita: vedremo se, nell’innegabile percorso di miglioramento personale, Simone Inzaghi saprà superare senza eccessivi sanguinamenti – in termini di punti persi – il suo periodo storicamente critico (febbraio/marzo). Acciughina di campionati ne ha già vinti sei, per l’ex Lazio sarebbe il primo: il tricolore s’intreccia tra passato, presente e futuro. A proposito, il 2024 è già qui…

Marco Battistini

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