Se Platini non riuscisse a far valere le sue ragioni neanche al Tribunale Arbitrale, il successore di Blatter sarà scelto solo tra cinque candidati: Ali Al Hussein, il principe giordano precedentemente appoggiato da Platini per spodestare Blatter, senza successo; il bahrenita Salman Bin Ebrahim Al Khalifa, presidente dell’AFC (Asian Football Confederation, la Uefa asiatica per intenderci); Jerome Champagne, diplomatico francese già dirigente della Fifa dal 1999 al 2010 e poi consulente calcistico noto per aver tentato il riavvicinamento tra le federazioni calcistiche israeliana e palestinese ma anche tra quella greca e cipriota, nonché riformatore per lo sviluppo del calcio femminile; Gianni Infantino, dirigente svizzero della Uefa che ha ereditato i compiti di Platini in seguito alla sua sospensione; infine Tokyo Sexwale, politico sudafricano molto attivo nella lotta contro il precedente governo afrikaner (scontò 18 anni a Robben Island con l’accusa di terrorismo) e fondatore del Mvelaphanda Group, impresa tra le più importanti per l’estrazione di diamanti in Sud Africa.
Ora resta da vedere come si muoveranno le grandi potenze calcistiche ed extracalcistiche che si stanno muovendo dietro questo terremoto che ha azzerato i vertici del calcio europeo e mondiale.
Carlomanno Adinolfi
1 commento
l’ex terrorista tokyo sessobalena mi sembra perfetto per la presidenza fifa