L’alfiere celeste, guidato in ammiraglia da Giuseppe Martinelli si trasfigura, gli occhiali riflettenti fanno da schermo, ma le gambe non mentono e il passo che imprime è da miracolo. Solo due giorni fa era scivolato a quasi 5′ da Kruijswijk e la corsa che doveva essere vinta, quasi come una formalità, un bagno di vergogna e pentimento. Tanel Kangert, compagno del re in giallo al Tour 2014, si palesa e aiuta il proprio condottiero verso il Gran Premio della Montagna. Qualche chilometro a tutta e poi la discesa. Il distacco si dilata. Valverde con Rigoberto Uran all’inseguimento, più dietro Chaves e gli altri racchiusi in una preghiera. Sant’Anna di Vinadio un miraggio, un sacrificio verso l’icona in rosa, ultima asperità delle tre settimane. 2350 metri che pungono i polpacci, ma il fachiro in sella che risponde al nome di Vincenzo Nibali, inchiodato alla sella in ogni istante, è nella celebrazione del martirio che lo vede vincitore per la seconda volta del Giro dopo la competizione del 2013. Taglia il traguardo in sesta posizione a 6’44” dal vincitore di tappa, l’estone Taaramae, dietro tutti gli altri. La rosa è realtà, una sublime realtà.
Il campione siculo ha catechizzato alla sua dottrina il popolo delle due ruote, ancora una volta. E’ passato dall’inferno al paradiso in due giri di lancetta, in 48 ore di passione. Certo senza la caduta di Kruijswijk, staremmo parlando dell’olandese volante vincitore, ma sul tracciato del ciclismo il percorso dei se e dei ma non ha modo di esistere e si stacca al primo cavalcavia. Eppure c’è tutto in questo finale, c’è l’essenza ultima della bicicletta, ci sono i miti che sorridono dal cielo, il pubblico in visibilio che insegue gli atleti, la strada puttana e redentrice, il corpo contro la meccanica di telai futuristici e la vittoria come costrizione. Costretto a vincere Nibali – quarta corsa a tappe conquistata dopo la Vuelta 2010, il Giro 2013 e il Tour 2014 – paladino umile di una fatica antica, fatta di battistrada capaci di accarezzare le vette e rendere eterno l’attimo del riscatto.
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Grazie Vincenzo! Orgoglio dello sport Italiano….
E ora il Tour e le Olimpiadi….