Roma, 12 ott – Con il Giro di Lombardia si chiude la stagione ciclistica internazionale, nel ricordo di Felice Gimondi, che questa competizione l’ha vinta due volte. La cosiddetta “classica delle foglie morte” è una delle cinque Classiche Monumento, una di quelle corse che ti catapultano nella storia che conta del ciclismo. La settimana è stata intensa (e con qualche polemica) con i trionfi di Woods nella Milano-Torino, Roglič nella Tre Valli Varesine e Bernal nel Giro del Piemonte. Tra i favoriti di oggi, oltre a questi, abbiamo sicuramente Valverde, Adam Yates, un nutrito gruppo di belgi specialisti delle classiche e Vincenzo Nibali, il quale – seppur non al top della forma – questa classica l’ha vinta due volte e ne conosce ogni chilometro ed insidia a memoria. Il percorso è lungo e duro, con le salite fatte da strappi terribili che si susseguono e discese assai pericolose. In sequenza abbiamo il Ghisallo, Colma di Sormano (il cui muro finale presenta pendenze impossibili), il Civiglio e San Fermo della Battaglia. Grande assente il neo campione del mondo Mads Pedersen.
La corsa è animata dalla fuga di giornata, con alcuni nomi di livello, che però non prende mai più di 5-6 minuti di vantaggio. Abbiamo davanti 8 uomini: Masnada, Ballerini, Barbin, Cavagna, Benedetti, Rikunov, Marcato e Skuijns. Fausto Masnada saluta la compagnia, si alternano gli inseguitori, ma alla fine solo il lettone Tom Skuijns aggancia la sua ruota. I due tengono un paio di minuti circa di vantaggio, consci che sul muro di Sormano la loro avventura in fuga finirà. Sul muro di Sormano le prime fiammate: il gruppo si spezza sotto l’impulso di Majka e Ciccone su tutti, dietro i favoriti si controllano, fino allo scatto di Gaudu che allunga il gruppo. Si staccano a sorpresa Chaves e Jungels, i quali dicono addio alle speranze di successo e chiudendo male una stagione pessima per entrambi. Sulla discesa si ricompatta il gruppo e nessuno prende il mano la situazione, ma un’indicazione su chi sta bene e su chi ha sprecato energie la si ha. Prima della salita del Civiglio se ne vanno Buchmann (vicinissimo al podio al Tour de France 2019) e Wellens, dietro prende in mano la situazione il Team Jumbo-Visma per pilotare al meglio Primož Roglič. All’improvviso, quel che non ti aspetti: Nibali aggancia una ruota avversaria, dopo aver centrato una borraccia lanciata sciaguratamente per strada da qualcuno, perde terreno e alza bandiera bianca.
Annullata la fuga, scatta Valverde seguito da Bernal, ma non viene lasciato spazio. Parte allora l’olandese Bauke Mollema e dietro si controllano, prova ad accelerare Latour, subito coadiuvato da Woods e Roglič. Mollema continua a guadagnare fino al minuto di vantaggio, non c’è accordo tra gli inseguitori che addirittura quasi si fermano. Roglič, da favorito, allora prende in mano la situazione e scatta nel tratto di pianura. Inizia la salita verso San Fermo della Battaglia e Mollema gestisce il vantaggio benissimo su un Roglič in difficoltà, che viene ripreso da Valverde, Fuglsang, Bernal e Woods. Iniziata la discesa verso il traguardo, Valverde si mette in proprio e saluta il gruppo, ma ormai è troppo tardi: il Giro di Lombardia 2019, corso ad una velocità media folle, è di Bauke Mollema, una vittoria che vale una carriera.
1° Bauke Mollema OLA 5h 52′ 59”
2° Alejandro Valverde SPA a 16”
3° Egan Bernal COL a 16”
4° Jakob Fuglsang DAN a 16”
5° Michael Woods CAN a 34”
6° Jack Haig AUS a 34”
7° Primož Roglič SLO a 34”
8° Emmanuel Buchmann GER a 52”
9° Pierre Roger Latour FRA a 52”
10° Rudy Molard FRA a 52”
Manuel Radaelli