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Nations League: l’Italia ritrova entusiasmo e vittorie (nonostante il fantasma mondiale). Cosa serve ora

by Marco Battistini
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Roma, 27 set – “Ritrovare entusiasmo e tornare a divertirci, fino a dicembre saranno mesi durissimi”. Così parlò Roberto Mancini nel presentare le partite conclusive del gruppo A3 di Nations League. Più che questioni legate al rettangolo verde – i giovani da inserire, la penuria di attaccanti – in questi mesi il maggior ostacolo da superare è stato psicologico. La mancata qualificazione al mondiale pesa come un macigno sulla coscienza di tutto il gruppo azzurro e una volta passato il fantasma della competizione iridata si potrà ragionare con più serenità. Nel frattempo abbiamo superato Inghilterra e Ungheria.

Nations League: Italia-Inghilterra, Raspadori accende San Siro

Italia-Inghilterra, panchina numero 54 per il cittì – raggiunti due mostri sacri come Valcareggi e Vicini, messi nel mirino Lippi e Prandelli, entrambi a quota 56. Contro una delle favorite del mondiale qatariota il Mancio deve fare a meno di tanti possibili titolari. Ai più o meno lungodegenti Florenzi, Chiesa, Berardi si sono aggiunte le defezioni, sopraggiunge dopo le convocazioni, di Verratti, Tonali, Pellegrini, Politano e Immobile. Complici quindi le numerose assenze gli azzurri scendono in campo con un inedito 3-5-2. Toloi, Bonucci, Acerbi davanti all’inamovibile Donnarumma, Di Lorenzo e Dimarco quinti di un centrocampo dove agiscono Barella, Jorginho e Cristante. Davanti la freschezza della coppia Raspadori-Scamacca.

A San Siro l’inizio è promettente. Cinque di gioco e l’esterno interista dal fondo imbecca il centravanti del West Ham: l’ex neroverde impegna Pope che si salva deviando sulla traversa. Ma è solo un lampo in una prima frazione tatticamente troppo bloccata. Gli ospiti si fanno vivi dalle parti dell’estremo difensore in maglia rossa solamente al minuto quarantadue. Kanè conclude una percussione partita dal cerchio centrale alzando troppo il destro.

Secondo tempo più azzurro che bianco. All’ora di gioco le prove generali del gol – azione pericolosa viziata da fuorigioco. La rete arriva al 67′ da una verticalizzazione di Bonucci per Raspadori. La punta del Napoli dopo un aggancio sopraffino, controlla in area e fredda il portiere avversario. Grandissima giocata che onora la numero dieci sulle sue spalle. La reazione inglese è tutta in una doppia conclusione dello stesso capitano. Sono i nostri che al contrario sfiorano il raddoppio: prima Gabbiadini e sul prosieguo della stessa azione Dimarco (palo). Successo di misura che ci assicura un sorteggio per Euro 2024 da testa di serie. E la possibilità, con una vittoria alla Puskas Arena di Budapest, di accedere alle semifinali di Nations League.

Raspadori punge, Dimarco fa 1500: Italia corsara in Ungheria

Squadra che vince non si cambia. Stesso schieramento anti-Inghilterra con un unico avvicendamento: davanti, di fianco a Raspadori, spazio dal primo minuto a Gnonto. Per passare anche in Ungheria, Mancini propone – sulla falsariga dell’andata – uno sperimentale attacco tascabile. La gara è anticipata dalle lacrime durante l’inno di Adam Szalai, alla sua ultima con la propria selezione. Immagini che riportano amaramente alla mente la battuta del commissario tecnico sui nostri giocatori. I quali, evidentemente al contrario del capitano di casa, “dovrebbero amare di più la nazionale” – vedere, in tal senso, alla sopracitata voce numerose assenze.

Tornando al calcio giocato il copione vede l’Italia gestire il ritmo fin dal calcio d’inizio. Il possesso azzurro, contro una squadra che sa difendersi, vive però di fiammate. L’equilibrio è infatti spezzato alla mezz’ora da un pasticcio in fase di palleggio della retroguardia ungherese: Raspadori ringrazia e di rapina sigla l’1-0. Sfruttiamo gli esterni, ma la mancanza di un centravanti propriamente detto si fa sentire.

Ripresa frizzante. Prima Styles, subito dopo Szalai costringono Donnarumma agli straordinari. Al 52′ però una bella azione Raspadori-Barella-Cristante libera sul versante opposto Dimarco, lesto a raddoppiare. È la rete numero 1500 della storia azzurra. Risultato al sicuro anche grazie ai guantoni del nostro portiere, sollecitato diverse volte dall’undici magiaro. Nell’ultima mezz’ora poco altro, se non l’ennesimo esordio. Questa volta tocca a Mazzocchi, primo giocatore della Salernitana a vestire la maglia della nazionale maggiore.

Giugno 2023, le fasi finali

Croazia, Olanda – paese ospitante – e una tra Portogallo e Spagna (il derby iberico si giocherà questa sera) saranno le avversarie dell’Italia nell’ultima fase di Nations League. Semifinale, finalina e finale si disputeranno nel prossimo mese di giugno. Il cantiere è ancora aperto: i ragazzi stanno crescendo ma bisogna minimizzare i giri a vuoto. Gli azzurri devono ritrovare continuità – anche all’interno di una stessa partita – ma questa parentesi settembrina ci lascia in tasca due tonificanti vittorie con la porta imbattuta. Ancora un paio di amichevoli e, passati i mondiali, potremo salutare l’annus horribilis 2022. Da lì in poi sarà obbligatorio solo guardare avanti: voltarsi indietro in ogni caso non può servire.

Marco Battistini

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