Roma, 21 lug – Le Olimpiadi di Tokyo si faranno, nonostante previsioni nefaste e voci contrarie che fino all’ultimo proveranno a chiedere di fermare tutto. Si faranno, perché è inverosimile bloccare un evento mondiale a 48 ore dalla partenza. Mancano appena due giorni alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Tokyo 2021, rinviate di un anno a causa del Covid. Venerdì 23 luglio alle 13 (ora italiana, in Giappone sono sette ore avanti rispetto all’orario di Roma) nel tripode, il braciere olimpico, arderà il grande fuoco. E non c’è nulla, stavolta, che lo fermerà. Lo sanno bene tutti che non si può spegnere adesso.
Le Olimpiadi si faranno, è tutto pronto
Da sabato 24 luglio a sabato 7 agosto si svolgeranno le gare e si dovranno assegnare 339 medaglie. E tutto si svolgerà nella capitale del Sol Levante, con serrati protocolli anti-coronavirus, fatta eccezione per marcia e maratona che si terranno a Sapporo in Hokkaido e surf a Tsurigasaki beach. E’ tutto pronto, tutto allestito, tutto predisposto per centinaia di atleti da tutto il mondo. La XXXII edizione dei Giochi Olimpici è insomma a un passo, quel passo che s’ha da fare. Come ribadito senza indugio da Thomas Bach, leader del Cio (il Comitato Olimpico Internazionale) e dal premier nipponico Yoshihide Suga.
Rassicurazioni che a qualcuno non sono bastate di fronte alle parole pronunciate ieri da Toshiro Muto, capo del comitato organizzatore dei Giochi. “Abbiamo avuto un meeting a cinque l’altro giorno in cui è stato detto che continueremo a monitorare la situazione. A questo – ha detto Muto – punto possiamo dire che se l’infezione si dovesse diffondere dovremmo consultarci, avremmo un altro vertice a cinque”. Ci sbaglieremo, forse verremo clamorosamente smentiti dai fatti, ma a noi sembrano semplicemente parole di circostanza per disinnescare ulteriori inutili polemiche. A contare a nostro avviso sono le dichiarazioni di Bach. “La cancellazione sarebbe stata facile, ma non è mai stata un’opzione per noi“, poiché “il Cio non abbandona mai gli atleti”.
Più veloce, più alto, più forte
E non c’è un atleta che a questo punto non voglia gareggiare. Neppure il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, l’etiope Tedros Adhanom Ghebreyesus, si azzarda a dire il contrario e a evocare il clamoroso stop alle Olimpiadi a due giorni dall’inizio. “Più di ogni altro evento, le Olimpiadi hanno il potere di unire il mondo, di ispirare, di mostrare ciò che è possibile. E più di ogni altro evento, attirano l’attenzione della gente del mondo: è per questo che sono venuto”, dice banalmente Ghebreyesus, spiegando la sua presenza alla sessione del Cio. Si monitorano i contagi, si mostra cautela, si evitano dichiarazioni roboanti. Ma si sa che a questo punto le Olimpiadi si devono fare. “Citius, altius, fortius, communis”, ovvero “Più veloce, più alto, più forte, insieme”. Il motto olimpico suona come un avvertimento alle Cassandre.
Eugenio Palazzini
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