Roma, 21 lug — Green pass anche in zona bianca per spettacoli, viaggi, sport e tutti i luoghi a rischio assembramento: è quanto stabilito nel decreto in via di approvazione nella giornata di domani dal governo.

Green pass, domani la firma del governo

Ancora incerto il nodo dei ristoranti al chiuso; sul tavolo delle ipotesi prevale l’idea di un pass «light» previsto per chi ha effettuato solo una dose oppure presenta un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti. Con questi parametri l’Italia rimarrebbe in zona bianca per tutta l’estate scongiurando il rischio di chiusure, nonostante l’aumento di casi legati alla diffusione della variante Delta. L’idea è chiaramente quella di spingere più persone possibili a iniziare l’iter vaccinale profilando lo spauracchio di vacanze «monche» o ad accesso limitato. L’obbligo di green pass permetterà una capienza maggiore nei luoghi al chiuso, come cinema e teatri, dove non sarà più necessarie sedersi a posti alternati.

Cambiano gli indicatori di fascia

Il decreto sarà approvato domani per entrare in vigore il 26 luglio onde scongiurare il cambio di fascia che con gli attuali parametri vedrebbe alcune regioni tornare in zona gialla da venerdì: sono le aree dove il numero di contagiato supera i 50 casi su 100mila abitanti. Tra le Regioni interessate vi è anche il Lazio. Con il nuovo sistema l’incidenza dei positivi smetterà di essere fondamentale: lo sarà invece l’indicatore del numero di ricoverati in area medica e in terapia intensiva. Si pensa a una percentuale del 5% per le intensive e al 10% per i reparti medici. Le Regioni storcono il naso e chiedono tassi di occupazione rispettivamente al 20 e al 30%. In giornata la cabina regia fisserà il tetto. 

Nel documento approvato dai presidenti di Regione si ritiene «indispensabile che l’utilizzo delle certificazioni verdi sia esteso, a prescindere dal contesto epidemiologico territoriale di riferimento, alle seguenti attività: grandi eventi sportivi e di spettacolo, discoteche, fiere e congressi». Nell’elenco verranno aggiunti anche i treni a lunga percorrenza, gli aerei e le navi. 

Il nodo scuola

Si discute ancora, invece, sull’obbligo vaccinale per la scuola, norma che non verrà inserita nel prossimo decreto legge. Intanto i governatori hanno chiesto al governo di «raccomandare la vaccinazione per il personale scolastico e universitario, sia docente che tecnico-amministrativo», e di «prevedere che in caso di focolai a scuola possa seguire le lezioni in presenza soltanto chi ha il green pass».

Cristina Gauri

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Classe 1977, nata nella città dei Mille e cresciuta ai piedi della Val Brembana, dell’identità orobica ha preso il meglio e il peggio. Ex musicista elettronica, ha passato metà della sua vita a fare cazzate negli ambienti malsani delle sottoculture, vera scuola di vita da cui è uscita con la consapevolezza che guarire dall’egemonia culturale della sinistra, soprattutto in ambito giovanile, è un dovere morale, e non cessa mai di ricordarlo quando scrive. Ha fatto uscire due dischi cacofonici e prima di diventare giornalista pubblicista è stata social media manager in tempi assai «pionieri» per un noto quotidiano sabaudo. Scrive di tutto quello che la fa arrabbiare, compresi i tic e le idiozie della sua stessa area politica.

1 commento

  1. Le palestre si svuotano.. la maggior parte delle persone che vanno in palestra, attività sportive, scuole di ballo, sono under30 o comunque max 30-45. Non ci hanno pensato? Sono le fasce di età che meno si sono sottoposte al “siero benedetto”.
    Se dovessero pagare un tampone ogni volta che ci vanno.. col cavolo che ci andrebbero(costerebbe troppo fra l’altro).
    Ho già parlato in forum con moltissime persone di quella fascia di età, hanno detto che cancelleranno i loro abbonamenti. Una panca multifunzione non costa moltissimo fra l’altro..e la usi comodamente a casa. Chi si allena in modo “indipendente” passerà a questa. Io già lo faccio.
    Qualcuno si sposterà anche in altri paesi europei(per farlo basta un tampone), ugualmente perderanno clienti. Gli sta bene a quelli che hanno richiesto questo, e ne ho visti tanti intervistati, oppure accettato) Mi riferisco solo a loro ovviamente.

    Poi vorrei smentire alcune loro affermazioni: nelle scuole di ballo si balla staccati o sempre con la stessa dama(se in coppia). Non esiste proprio il rischio di grandi assembramenti, non è una partita di calcio della nazionale con migliaia di tifosi. In palestra, mediamente, idem. Una persona fa esercizi, al massimo parla con altri, gruppi piccoli di persone. Invece sugli autobus ammassati, schiacciati, con decine di estranei..va bene per questi “genialoidi”. Questo per dire quanto sia illogico, pure dal punto di vista “numerico”.

    Altri paesi chiedono il pass solo per “grandi eventi”, con migliaia di persone, che si svolgono una volta l’anno.. qui si parla di azioni “abituali”. Volevo sottolineare questa “differenza”.

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