Roma, 6 ago — Donald Trump si è voluto togliere il sassolino dalla scarpa ed è tornato alla carica con un affondo contro l’arcobalenata Nazionale femminile Usa di calcio. Non è mai corso buon sangue tra l’ex presidente Usa e il team capitanato dall’attivista Lgbt Megan Rapinoe, da sempre ferocemente critica nei confronti del tycoon: così Trump ha voluto rinfocolare la polemica criticando il risultato conseguito dalle calciatrici a stelle a strisce, le quali, pur trovandosi tra le favorite, sono riuscite ad aggiudicarsi solo un bronzo alle Olimpiadi di Tokyo 2020.

Trump bacchetta la Nazionale di calcio femminile

L’acrimonia era sbocciata due anni fa, quando la nazionale femminile di calcio si era rifiutata di recarsi alla Casa Bianca dopo il trionfo ai Mondiali. All’epoca il padrone di casa era The Donald e la squadra, vera e propria fucina di atlete dall’orientamento politico progressista — molte delle quali attiviste Lgbt — aveva messo nero su bianco il proprio dissenso nei confronti delle politiche portate avanti dal tycoon. Quest’anno, dopo aver arrancato passando a fatica i quarti con l’Olanda, gli Usa sono stati seppelliti dal Canada, che ha prevalso 1-0. Alle calciatrici americane non è rimasto altro che giocarsi la finalina per contendersi il bronzo con l’Australia.

Estremiste radicali di sinistra

Trump ha preso subito la palla al balzo per bacchettare le undici pasionarie liberal, accusandole di occuparsi troppo di «diritti» e molto meno del pallone. «Se la nostra nazionale di calcio femminile — scrive sulla propria piattaforma l’ex presidente — guidata da un gruppo di estremiste radicali di sinistra, non fosse così “impegnata” avrebbe vinto l’oro invece del bronzo. Ma essere “impegnate” in quel modo significa perdere, è tutto sbagliato e certamente lo è questa nostra squadra». Poi l’affondo alla Rapinoe: «La donna con i capelli color porpora — insiste Trump — ha giocato male e perde troppo tempo pensando a politiche e cause di estrema sinistra, senza fare il suo lavoro. Loro (i tecnici ndr) dovrebbero sostituire certe ‘impegnate’ con delle vere patriote e così si tornerà a vincere di nuovo». Difficile dargli torto…

Cristina Gauri

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