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Casale San Nicola, c'è chi lotta ancora: "No alla resa incondizionata"

by Roberto Derta
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11182818_961213110588430_331067142274058006_oRoma, 22 lug – Gli scontri di venerdì scorso hanno rappresentato uno spartiacque nel presidio di Casale San Nicola, la borgata romana oggetto del trasferimento di un centinaio di immigrati stabilito dal prefetto. La caccia alle streghe partita sui giornali, il racconto sulle presunte “strumentalizzazioni dell’estrema destra”, la stessa, inaspettata, violenza delle forze dell’ordine si sono fatte sentire sui cittadini che da mesi sono in mobilitazione. Una parte del comitato ha deciso di “trattare” (su cosa non si capisce, poi, dato che l’unico obbiettivo della mobilitazione era non far venire i clandestini, che invece stano arrivando puntualmente). Ma c’è anche un’altra Casale San Nicola, che non accetta la resa e ha intenzione di farsi sentire, senza temere le “gabbie di carta”. Il Primato Nazionale ha intervistato una delle animatrici del “nuovo” presidio di San Nicola all’assemblea pubblica indetta oggi:
Come nasce questa nuova mobilitazione?
Semplice: una parte del presidio di Casale San Nicola non accetta la resa incondizionata del comitato imposta dalle istituzioni e ha deciso di attivarsi facendo sentire la propria voce di dissenso rispetto a una 11741219_961213150588426_8508536412998182907_osituazione intollerabile.
Quali sono le iniziative in programma?
Domani ci sarà una fiaccolata che partirà da Casale San Nicola alle ore 20. Vogliamo far sentire il nostro disappunto.
Cosa rispondete a chi vi accusa di esservi fatti strumentalizzare da alcune forze politiche?
Ogni forza politica che si presenta per dare un contributo fattivo in maniera leale e trasparente è ben accetta.
Anche CasaPound Italia?
Certo, anche CasaPound. Noi non possiamo non riconoscere come Cpi, negli 80 giorni di presidio, abbia dato un contributo di lealtà e coerenza. Noi non prendiamo le distanze da nessuno, se non dalla violenza.
Roberto Derta

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8 comments

Hacksaw 22 Luglio 2015 - 6:46

Bisogna avere il cervello fuso di uno xenofobo, per non rendersi conto che NESSUNO ha diritto di scegliere chi può essere suo vicino di casa e chi no.
E piantatela di frignare per questa cacatella di aver una manciata di poveri cristi ospitati qualche casa più in la! Se avete la faccia tosta di chiamarla una “situazione intollerabile”, meritereste di vivere veramente sulla vostra pelle cosa vuol dire intollerabile, tanto per capire la differenza.
Viziati beghini, eroi da poltrona, siete la feccia della nostra bella patria e vi permettete di andar contro ai poliziotti… ma se non siete neanche degni di baciargli i piedi! VERGOGNATEVI!

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sayon 22 Luglio 2015 - 8:00

Per me se ti metti all’ombra è meglio per tutti.
Aloa

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sayon 22 Luglio 2015 - 8:07

Dimenticavo… con le tue affermazioni finali (se cosi si possono chiamare), mi sa che intollerante razzista e xenofobo sei tu.
In quanto al VERGOGNATEVI! dopo quello che hai detto sei tu che dovresti riflettere e contare fino a 10 prima sparare sentenze su problematiche che non ti coinvolgono personalmente.

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tiziana 23 Luglio 2015 - 9:46

Se i vicini ti fanno incassare soldi a te lurido pdiota perchè me li devo subire io? io quelli come te li costringerei all’espatrio con confisca dei beni, non solo non meriti di essere chiamato italiano ma è una vergogna pensare che al mondo ci siano persone tanto sporche e corrotte, con quest’aura di buonismo…se ti piacciono tanto gli ectoplasmi, accomodati…tutti a casa tua e tutti nel tuo letto………………….pappone.

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Antonio 22 Luglio 2015 - 6:59

Hacksaw, tu che sei benpensante, quanti ne ospiti a casa tua?

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Anonimo 22 Luglio 2015 - 7:17

Nella democratica America per acquistare una casa in un condominio occorre il placet della assemblea condominiale.
Secondo me non è razzismo, ma solo tutela dei propri interessi

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angelo 22 Luglio 2015 - 9:49

Perchè invece di cercare sempre di scaricarli sui quartieri più poveri non se li portano a casa loro Alfano Renzi la Boldrini ed il Vaticano? E’ facile fare i buonisti quando si vive in quartieri lussuosi.

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GIBRIL 22 Luglio 2015 - 10:39

acksaw io avevo SEI anni quando i missionari mi dettero un ‘santino’ da portare a casa per ottenere un’offerta per un ‘MORETTO’ da aiutare in Africa. Ora ne ho SETTANTA, e mi sono stancato di aiutare il ‘moretto’, i suoi CINQUE figli, i suoi VENTICINQUE nipoti , i suoi CENTOVENTICINQUE pronipoti e non so quanti suoi figli dei pronipoti che vengono adesso a CASA MIA!! Vuoi pensarci un po’ te , al posto mio?

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