Home » Suicidio demografico: più morti che nati, stiamo scomparendo

Suicidio demografico: più morti che nati, stiamo scomparendo

by La Redazione
5 comments

suicidio demograficoRoma, 10 giu – Cronaca quotidiana dalla Grande Sostituzione. L’Istat fa sapere che, nel 2015, il numero dei residenti in Italia ha registrato una diminuzione consistente per la prima volta negli ultimi novanta anni. E alla fine il saldo complessivo è negativo per 130.061 unità. Questo per quanto riguarda i residenti.

Inoltre, nel corso del 2015, sono state registrate 485.780 nascite e 647.571 decessi. Il saldo negativo è di meno 161.791 italiani. Insomma, siamo sempre meno. Bisogna risalire al biennio 1917-18 per riscontrare valori peggiori. Anche se gli immigrati ce l’hanno messa tutta: loro sono aumentati di 11.716 unità, mentre gli italiani hanno fatto registrare 141.777 residenti in meno. Prosegue anche la crescita delle acquisizioni di cittadinanza: ammontano infatti a 178 mila i “nuovi italiani”. Sono circa 200 le nazionalità presenti nel nostro paese; per oltre il 50% (oltre 2,6 milioni di individui) si tratta di cittadini di un paese europeo. La cittadinanza maggiormente rappresentata è quella romena (22,9%) seguita da quella albanese (9,3%).

Il calo colpisce soprattutto la popolazione con meno di 15 anni: al 31 dicembre 2015 era pari al 13,7%, un punto decimale in meno rispetto all’anno precedente. Continua a ridursi anche la consistenza della popolazione in età attiva (15-64 anni) che nel 2015 si è attestata al 64,3%. Cresce invece la popolazione di 65 anni e oltre (22%). Il saldo naturale della popolazione complessiva è negativo ovunque, con la sola eccezione della provincia autonoma di Bolzano.

Il tasso di crescita naturale si attesta a -2,1 per mille a livello nazionale e varia dal +1,9 per mille di Bolzano al -7,8 per mille della Liguria. Anche Molise (-5,4 per mille), Friuli-Venezia Giulia (-5,1 per mille), Piemonte, Toscana e Umbria presentano decrementi naturali particolarmente accentuati (tutti a -4,8%). Il tasso di crescita naturale degli stranieri è pari in media nazionale a 13,1 per mille. I valori più elevati si registrano in Emilia Romagna e Lombardia (15,2 per mille), il valore più basso in Sardegna (7,4 per mille).

Giuliano Lebelli

You may also like

5 comments

nota1488 11 Giugno 2016 - 4:15

Però se importiamo gente da tutti i continenti non-Bianchi e gli diamo l’Idea dello Stato romano superiore immortale in cui credere possiamo ovviare a questo problema demografico facendo di loro degli Italiani a tutti gli effetti. No?

Reply
Anonimo 16 Giugno 2016 - 6:36

Più che uno Stato Romano ci sarà una spazzatura globale.
Figli di nessuno senza Dio ne Patria.

Reply
Nessuno 12 Giugno 2016 - 4:40

Nulla contro gli immigrati, ma tutto contro i passivisti: invece che far figli preferiscono importare migranti per sanare il deficit demografico.

È come se avessi un albero di ciliegie ed invece che alzarti le maniche, arare e spargere un po’ di letame decidessi di comprare ciliegie del Venezuela (tra l’altro a prezzo molto più alto). Infami e pazzi capitalisti.

Reply
Anonimo 14 Giugno 2016 - 9:04

La matematica non è un opinione
Grazie liberismo http://www.storiologia.it/tabelle/popolazione09.htm

Reply
rino 16 Giugno 2016 - 11:11

Menomale che il passivismo non mi appartiene!
Oggi ci vuole un po’ di incoscienza per procreare. Ma se siamo qui a chiacchierare vuol dire che i nostri antentati ne hanno avuto una buona dose. Quante difficoltà hanno dovuto superare per andare avanti? E quanta “incoscienza” ci hanno messo?

Reply

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati