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La “conferenza di pace” in Svizzera è l’ennesima buffonata occidentale

by Stelio Fergola
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Conferenza di pace Svizzera

Roma, 31 mag – Una “conferenza di pace” in Svizzera senza tutti i protagonisti del contendere. A Parigi nel 1946 non si organizzò nulla di così ridicolo, per citare un esempio “forte”, chiaramente, visto che – come è logico che sia – a una conferenza su un conflitto di norma partecipano tutti coloro che ne fanno parte. Tanto è che nell’imbarazzo ci sono perfino gli Stati Uniti, ovvero i principali artefici delle mosse “europee” circa la guerra in corso in Ucraina.

“Conferenza di pace” in Svizzera senza tutti gli attori

Una “conferenza di pace” senza che ci siano entrambi i belligeranti non ha senso neanche per il più ritardato degli europeisti e dei filoamericani. Del resto se gli Stati Uniti stessi titubano a confermare la propria presenza, un minimo di imbarazzo deve trasparire perfino dagli ambienti della Casa Bianca. Che magari poi confermeranno, oppure no. Non è l’esito finale il punto ma l’incertezza che dà la misura della questione. A chi scrive non frega assolutamente nulla di dare ragione a Vladimir Putin, a Volodymyr Zelensky, a Joe Biden o a Xi Jinping. Sulla base di un ragionamento elementare, davvero a prova del ritardato sopracitato, non capisce come un evento del genere, definito addirittura di “alto livello” dagli svizzeri, non possa essere un assist dialettico per il leader del Cremlino, il quale – giustamente! – l’ha definita il mese scorso nel solo modo in cui può essere definita: “Una baracconata”.

La Cina non ci sarà?

È talmente ridicolo che alla “conferenza di pace” sia invitata la Cina ma non la Russia che basterebbe questo per far ridere chiunque ne abbia notizia. La conferenza stessa, prevista il 15 e il 16 giugno nel Bürgenstock (Canton Nidvaldo) non dovrebbe vedere comunque la partecipazione di Pechino. Almeno, stando alle ultime notizie sull’argomento pubblicate dall’Ansa.  Le titubanze in questo caso sono meno imbarazzate di quelle di Washington, perché Pechino è praticamente un’alleata di Mosca nel contesto vigente, di conseguenza c’è per lo meno una coerenza “estetica” che ad Ovest attualmente non esiste. Anche considerate le proteste di Zelensky per la possibile assenza di Biden, definite nei giorni scorsi “una vittoria di Putin”. Il circo è solo all’inizio a quanto pare, in questi due anni non abbiamo visto nulla.

Stelio Fergola

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