Roma, 18 apr – Uno strano concetto di “egemonia culturale” quello di Gad Lerner. Per il giornalista deve essere qualcosa di legato a liste vuote, senza mai andare a vedere i dettagli e le ragioni, oppure di “cartello” relativo al governo in carica (ovviamente, quando non è di sinistra). In parole povere, approfondimento nullo. Per non parlare della deliberata noncuranza delle perle che la presunta “Rai meloniana” ci avrebbe regalato in questo primo anno e mezzo di esecutivo di centrodestra.
“Egemonia bella pancia piena”: Gad Lerner racconta barzellette sul Fatto
Il contesto è uno di quelli storici, quel Fatto Quotidiano che in quanto a dissimulazioni e auto-dichiarazioni fasulle e antisistemiche vince sempre il premio. Comunque, sull’egemonia il signor Lerner parte subito con l’acceleratore, già dall’attacco, parlando di “grande fuga del primo anno di gestione meloniana”, aggiungendo una lista fatta dei seguenti nomi: “Amadeus, Annunziata, Augias, Berlinguer, Gramellini, Fazio, Saviano”. Il “dottore” dimentica una serie di particolari. Praticamente tutta quella lista ha abbandonato la Rai per propria scelta. Annunziata per una probabile candidatura politica (non diciamo manco con chi, non ha senso), Fazio semplicemente per una offerta economica più vantaggiosa. Augias e Amadeus sono andati via per scelta propria, senza che il centrodestra “egemone” muovesse un dito, al di là delle chiacchiere – perché di tali si tratta, raccontate da Open sul secondo. Il signor, dottor, esimio Lerner fa finta che lo stesso Amadeus non abbia cantato “Bella ciao” in pieno contesto di un Festilval di Sanremo con cui l’argomento non c’entrebbe un fico secco, o che la super Rai sarebbe talmente meloniana da non dare neanche troppo risalto all’allestimento della mostra su Giovanni Gentile.
Magari ci fosse un progetto di “controegemonia”, per usare le parole dell’esimio. Attualmente un’affermazione del genere merita un solo tipo di risposta: una pernacchia.
L’egemone che accusa gli altri di esercitare egemonia: siamo alle comiche
Il “pensiero” del signor Lerner corrisponde al 99,9% di quello espresso dai grandi media, dalle istituzioni, dalla cultura occidentale e continentale su un altrettanto 99,9% di grandi temi: che siano l’immigrazionismo, l’europeismo, il filoatlantismo, l’antirussismo, il filoliberismo, la filoglobalizzazione. Forse possiamo scendere a un 95% se escludiamo dalla lista i temi gender e arcobaleno (spinti alla grande da quasi tutti i governi e le culture occidentali, ma – strano – un minimo contestati) e la questione israelo-palestinese che nella cultura dominante ha ancora un forte retaggio ostile allo sterminio del popolo palestinese semplicemente in quanto retaggio dell’egemonia culturale del fu Pci, evidentemente ancora forte nella società e di conseguenza non ancora del tutto eliminabile. Ma oltre no, non possiamo scendere. Dunque fa sorridere che Lerner – seguendo una tradizione di vittimismo consolidata – reciti la parte di chi si batte per la libertà, considerando il fatto incontestabile di essere espressione di quella minoranza che detta legge su tutti, ma proprio tutti, i temi sopracifati.
Stelio Fergola