Roma, 21 mar – Negli Stati Uniti continua l’offensiva contro le grandi multinazionali: dopo la batosta per la cinese TikTok, sanzionata anche qui in Italia, l’azione legale dell’antitrust stavolta si è rivolta “in casa”. Nel mirino è finita la Apple, una delle “Big Tech” Made in Usa.
Gli Usa fanno causa alla Apple
Il Dipartimento di Giustizia americano ha avviato un’azione legale contro Apple per aver infranto le regole antitrust. Il Dipartimento di Giustizia e i procuratori generali di 16 stati americani accusano la famosa Mela di aver bloccato gli sviluppatori di software e le società di videogiochi dall’offrire opzioni migliori per l’iPhone, causando prezzi più alti per i consumatori. Secondo l’accusa Apple di fatto ha usato il suo potere nel settore degli smartphone per limitare la concorrenza e la scelta per i consumatori. “I consumatori non dovrebbero pagare prezzi più alti perché le società violano le leggi antitrust“, afferma il ministro della Giustizia Merrick Garland. Parole sante! Apple ha accusato il colpo: a Wall Street è arrivata a perdere il 3,30% dopo l’avvio della causa. Un vero colpo diretto ad un dei monopoli tecnologici più importanti del pianeta.
Un monopolio che traballa
“Negli ultimi 12 anni Apple è diventata una delle società che vale di più al mondo” e molto è dovuto al successo dell’iPhone: Apple “ha mantenuto il monopolio nel settore degli smartphone violando le leggi antitrust“. Lo ha affermato il ministro della Giustizia Merrick Garland, sottolineando come la società fondata da Steve Jobs creato barriere per rendere difficile agli sviluppatori e ai consumatori di allontanarsi dall’ecosistema Apple. Il monopolio non è in violazione delle leggi antitrust, lo è quando il monopolio non è legato alla superiorità dei propri prodotti ma al ridurre la concorrenza, ha detto Garland sottolineando come la compagnia si spinga a rendere l’iPhone meno sicuro per mantenere il suo potere di monopolio.
Sergio Filacchioni