La carenza di vitamina D è purtroppo piuttosto diffusa: si tratta di un problema che riguarda anche gli italiani, specialmente nella stagione primaverile. Questo perché la vitamina D viene sintetizzata grazie all’esposizione del corpo ai raggi solari e per un certo periodo l’organismo riesce ad attingere alle riserve accumulate precedentemente. Quando però arriva la primavera Possiamo trovarci in carenza di vitamina D in quanto nella stagione invernale le occasioni per esporre la pelle al sole scarseggiano. Non a caso sono gli stessi medici a consigliare, proprio in questo periodo, un’integrazione di vitamina D.
Carenza di vitamina D: come riconoscerla
La carenza di vitamina D, insieme a quella di calcio, è segnalata dal Ministero della Salute tra i fattori ambientali e comportamentali (insieme al fumo e alla sedentarietà), da modificare per contrastare il rischio di osteoporosi, patologia che in Italia interessa il 23% delle donne oltre i 40 anni e il 14% degli uomini con più di 60 anni (Ministero della Salute “Aiuta le tue ossa”: http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_258_allegato.pdf).
Una carenza di vitamina D non sempre dà segnali evidenti e si conferma solo con gli esami del sangue. E’ per questo che i soggetti più esposti a tale rischio dovrebbero sottoporsi a tali esami specialmente in primavera, per verificare che i valori siano nella norma. Nei casi più gravi, comunque, se è presente una carenza significativa di vitamina D, possono comparire alcuni sintomi soprattutto a carico delle ossa e del sistema muscolare.
Come integrare la vitamina D in caso di carenza
Fortunatamente, oggi abbiamo diverse soluzioni per integrare la vitamina D e fare fronte ad un’eventuale carenza di tale sostanza nell’organismo. Vediamo insieme quali sono le più consigliate.
Esposizione ai raggi solari
Come abbiamo detto, la principale fonte di vitamina D per l’organismo sono i raggi solari.
Basta dunque esporre il corpo alla luce diretta del sole per mezz’ora al giorno, soprattutto da maggio a settembre, non nelle ore centrali, facendo attenzione ad evitare le scottature. Non bisogna infatti restare senza protezione solare per lungo tempo.
Consumo di latte addizionato con vitamina D
Purtroppo assumere la vitamina D con la dieta non è facile, perché i cibi che ne contengono buoni quantitativi sono davvero molto pochi. Oggi però sono disponibili cibi addizionati, che vengono consumati da ormai molto tempo nei Paesi del Nord Europa e hanno dimostrato di fare la differenza sulla popolazione. Non a caso, in questi Stati le carenze sono molto meno diffuse. Parmalat oggi propone il latte addizionato con Vitamina D, che può rappresentare un validissimo aiuto per contribuire ad integrare tale sostanza nell’organismo.
Integratori di Vitamina D
In ultima istanza troviamo gli integratori specifici che però devono essere assunti con grande attenzione e sotto stretto controllo medico. Gli integratori sono utili, ma vanno intesi come medicinali a tutti gli effetti.
FONTI:
Roberto Cesareo et al., Italian Association of Clinical Endocrinologists (AME) and Italian Chapter of the American Association of Clinical Endocrinologists (AACE) Position Statement: Clinical Management of Vitamin D Deficiency in Adults, Nutrients 2018, 10, 546.
Giovanna Muscogiuri et al., Vitamin D and chronic diseases: the current state of the art, Arch Toxicol., Received: 2 July 2016 / Accepted: 7 July 2016, on line, © Springer