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L’aumento esponenziale degli stati depressivi legati alla pandemia

by La Redazione
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L’onda lunga della pandemia sta presentando il conto con un aumento esponenziale dei casi di depressione, con numeri che nel nostro paese sono quasi quadruplicati rispetto alle rilevazioni effettuate dall’OMS risalente al 2019, a pochi mesi quindi dall’esplosione dell’emergenza sanitaria. Nel giro di un paio d’anni si è passati da una percentuale del 5,6 % a più del 20%. Lo riferisce uno studio effettuato congiuntamente da esperti delle Università di Genova e Pavia, dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri.

Nello studio è emerso inoltre che il 40% degli italiani ha riportato un aumento dei sintomi legati agli stati ansiosi, con una riduzione della qualità della vita e ripercussioni pesanti sul ciclo del sonno.
Le donne si sono rivelate le più vulnerabili, e il malessere generale dei soggetti interessati ha comportato come conseguenza un aumento dell’utilizzo di psicofarmaci, e il ricorso a fattori di rischio come il fumo e il gioco d’azzardo. In una situazione emergenziale come questa, il supporto psicologico –  come quello offerto dai professionisti di Serenis.it  –  diventa un’arma importante per ridare agli assistiti quell’equilibrio mentale in grado di restituirgli la capacità di vivere bene e in maniera piena.

L’influenza della pandemia: la fatica psicologica
La paura per il contagio, le limitazioni, l’incertezza economica e i futuri scenari che condizioneranno le nostre vite. Sono queste alcune delle cause che hanno determinato l’aumento delle situazioni caratterizzate da stati depressivi. Un disagio psicologico provocato e tenuto in piedi da tutta una serie di preoccupazioni che si è col tempo sono andate a creare una vera e propria fatica psicologica che tantissime persone non sono riuscite a gestire. E il contesto ha inoltre fatto sì che chi ha cominciato ad avere sintomi chiari e legati a stati d’ansia e depressione, abbia preferito rinchiudersi in se stesso, evitando di rivolgersi a un professionista, determinando un aggravamento della situazione. I rischi per la salute col protrarsi di condizioni caratterizzate da forte stress soprattutto emotivo, aumentano le possibilità per il soggetto di essere colpito da malattie autoimmuni e metaboliche, ma anche cardiovascolari e respiratorie, oltre che mettere le basi per disturbi psichici più strutturati.
E questo tipo di discorso diventa ancora più serio se applicato all’ampia platea rappresentata da bambini e adolescenti. Se il disagio si presenta in giovane età le possibilità che il soggetto interessato debba farci i conti anche in futuro sono altissime.
Per questo motivo ai genitori e agli insegnanti, è richiesto un’attenzione estrema verso quei segnali che possono essere interpretati come campanelli d’allarme di stati depressivi. Si tratta infatti di spirali negative con situazioni che si sedimentano influendo gradualmente sul benessere fisico e mentale. 

La mano necessaria dello psicologo

Attorno alla figura dei professionisti della salute mentale ci sono ancora troppe remore e resistenze che spesso sono responsabili dell’aggravamento del quadro clinico del paziente. Uno psicologo aiuta con il suo lavoro a migliorare la salute del paziente, attraverso tutta una serie di attività che puntano ad analizzare gli aspetti che sono alla base del malessere. Ci sono persone che cercano aiuto sin da subito, quando si accorgono che c’è qualcosa che non va. Un approccio maturo che però quasi sempre non viene condiviso e che determina ritardi talvolta decisivi nell’ottica del percorso di recupero. In tal senso, possiamo dire che la cura della psiche non differisce molto dalla cura del corpo, ma quello che occorre è un passo in avanti deciso a livello culturale – ma anche all’interno dell’agenda politica –  in grado di mettere l’accento sull’impatto devastante che il malessere psicologico può causare sulla vita del singolo, ma anche sull’impatto che lo stesso ha sulla società. 

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