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Radiografia: cos’è, come si effettua e a cosa serve

by La Redazione
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Quando si parla di radiologia e radiografia si tende spesso a fare un po’ di confusione, nel senso che non si ha ben chiara la differenza tra i due termini e non di rado si può fare confusione in merito. In sintesi, la radiologia è quella branca della scienza medica che si occupa di produrre le radiografie, ossia immagini radiografiche (radiografia o radiogramma) utilizzati a fini diagnostici. Vediamo di seguito tutto quanto c’è sapere in merito.

Cos’è una radiografia

Per radiografia si intende sia l’immagine radiografica (denominata anche radiogramma) – detta comunemente RX – sia la tecnica specialistica utilizzata per ottenere quest’ultima. Dal punto di vista tecnico, la radiografia può essere descritta come un’immagine ‘al negativo’ di una qualsiasi parte del corpo; la tecnologia utilizzata da questo esame è abbastanza semplice: un fascio di fotoni (ossia i ‘raggi X’) vengono emessi da un dispositivo sorgente e colpiscono un recettore, ossia la ‘lastra’ – costituita da un foglio di pellicola fotografica – sulla quale risulterà impressa l’immagine. Il corpo biologico impedisce il passaggio del fascio di fotoni, in maniera diversa a seconda delle caratteristiche del tessuto o dell’osso che, in altre parole, oppongono una ‘resistenza’ diversa ai raggi dai quali vengono attraversati.

Come si effettua una radiografia

In quanto esame diagnostico, non invasivo, la radiografia può essere effettuata solo dietro prescrizione del medico curante, qualora non si tratti di un’emergenza (magari a seguito di un pronto soccorso). Fatta eccezione per quest’ultimo caso, l’esame radiografico va prenotato presso una struttura pubblica del servizio sanitario nazionale oppure rivolgersi ad un ambulatorio privato in grado di erogare questo genere di prestazioni. Gli esami radiologici presso il centro Ionoforetica di Bologna, ad esempio, possono essere prenotati direttamente online attraverso il portale di riferimento dell’ambulatorio, rendendo l’intera procedura molto più semplice ed immediata. Per l’esame, il paziente non deve rispettare alcuna preparazione particolare: non serve digiunare il giorno prima come nel caso dell’ecografia dell’addome, né bisogna assumere molta acqua prima di sottoporsi all’esame radiologico. Eventuali terapie farmacologiche in corso non vanno interrotte; l’unica precauzione vera e propria è quella di evitare di indossare o tenere con sé oggetti metallici o avere cura di rimuoverli prima di entrare nella stanza in cui viene effettuato l’esame. È consigliabile, ma non necessario né obbligatorio, indossare indumenti comodi, in previsione del fatto di doverli togliere per scoprire la parte del corpo da sottoporre ai raggi X. La figura professionale incaricata di assistere il paziente durante l’esame e svolgere lo stesso è un tecnico sanitario di radiologia medica, in possesso di un’apposita specializzazione per assolvere a questa funzione.

A cosa serve l’esame radiologico

Lo scopo principale di un esame radiologico è di natura diagnostica, ossia individuare i sintomi di una patologia o lesioni riconducibili ad una particolare condizione sperimentata dal paziente. Le radiografie vengono impiegate principalmente per studiare l’apparato osseo e, nello specifico, per individuare lesioni e fratture (ma anche semplici lussazioni o segni di artrosi) che potrebbero essere causa di dolore o fastidio. L’esame viene impiegato anche nei controlli post operatori, per monitorare il decorso di un’operazione, oppure per diagnosticare eventuali problemi a carico della colonna vertebrale (e anche della postura in generale), come ad esempio scoliosi e simili. La radiografia può concentrarsi anche sull’area toracica; in tal caso, lo scopo primario è quello di individuare bronchiti, polmoniti o masse tumorali. In aggiunta, l’esame radiologico può concentrarsi sull’area in cui si trova il muscolo cardiaco. Non di rado, anche l’addome e altri apparati (come ad esempio quello digerente) possono essere oggetto di una procedura diagnostica radiografica, talvolta con l’ausilio di un mezzo di contrasto, diverso a seconda dell’organo o del tessuto che verrà sottoposto al fascio di raggi X. 

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Fabio Crociato 30 Settembre 2020 - 8:45

Circa la “non invasività” in radiologia mi aspetto una seconda puntata del articolo… Con i raggi X la cautela è d’ obbligo!

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