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Blitz al centro Baobab, trovati 24 rifugiati senza documenti

by La Redazione
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085749454-3e3f8dd8-d676-41bb-81d3-3de96caca479Roma, 24 nov – Salah Abdeslam, l’attentatore di Parigi ancora latitante, potenzialmente poteva trovarsi al centro di accoglienza rifugiati “Baobab” di Roma. Solo una provocazione? Si direbbe di no, visto che questa mattina all’alba i Carabinieri hanno effettuato delle perquisizioni a sorpresa nel centro di via Cupa in zona stazione Tiburtina, trovando ben 24 immigrati clandestini senza documenti e senza richiesta di asilo. Secondo alcune fonti anche una quarantina di Etiopi, Eritrei e magrebini sono stati trasferititi in Questura per accertamenti. Poliziotti e militari in assetto antisommossa, coadiuvati dalle unità cinofile, sono entrati nel dormitorio per realizzare un censimento, dovuto probabilmente all’allerta sicurezza. Il fatto di aver trovato all’interno immigrati clandestini non censiti non è certo una sorpresa per chi conosce la realtà romana e l’approssimazione con cui fin ora è stata gestita l’emergenza dei (presunti) profughi.

Il centro Baobab è di fatto un centro occupato, o meglio autogestito, da volontari che lo hanno riaperto dopo la chiusura dovuta all’inchiesta di Mafia Capitale; fu proprio in questo centro che venne scattata la famosa foto della cena del 2010 tra l’ex sindaco Alemanno, l’attuale ministro Giuliano Poletti, il ras della 29 giugno Salvatore Buzzi, l’ex assessore Daniele Ozzimo, l’ex presidente di Ama Franco Panzironi, l’onorevole Pd Umberto Marroni e Luciano Casamonica. La riapertura avvenne la scorsa estate, per fronteggiare l’emergenza delle centinaia di clandestini che occupavano largo Mazzoni, un piazzale vicino alla stazione Tiburtina084948657-974a5f4f-ca39-462b-8873-0324b060264d

L’operazione di polizia di questa mattina si è svolta senza particolari tensioni a quanto raccontato dai “volontari” del centro Baobab. Una notizia che conferma i timori di chi da sempre ha denunciato l’approssimazione e il malaffare dietro il business e la gestione dell’accoglienza. In queste ultime settimane inoltre è balzata agli onori delle cronache la situazione del centro rifugiati di via del Frantoio al Tiburtino III, dove ultimamente sono stati trasferiti alcuni ospiti del centro Baobab. Noi stessi come Primato Nazionale abbiamo affrontato la vicenda. Dopo la riprova che tra gli ospiti del centro Baobab poteva esserci chiunque senza essere identificato, chi darà delle risposte agli abitanti del Tiburtino III?

 

 

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giuseppe 24 Novembre 2015 - 12:15

ci volevano i morti di Parigi per ristabilire la legalità?? poveri italiani ed europei, al servizio dei centri sociali, cattocomunisti, banchieri e tecnocrati, ed ora anche degli islamici!

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