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Colleferro, ecco come le famiglie dei 4 accusati hanno scroccato il reddito di cittadinanza

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 18 set – Per ottenere il reddito di cittadinanza le famiglie dei 4 accusati per la morte di Willy Monteiro nella rissa di Colleferro hanno truffato lo Stato. Dal canto loro, 3 indagati su 4 negano di aver mai preso il sussidio. Gli accertamenti compiuti dalla Guardia di finanza dimostrano che le famiglie di Marco e Gabriele Bianchi, di Francesco Belleggia e di Mario Pincarelli, indagati per l’omicidio di Willy, avrebbero percepito indebitamente la somma complessiva di 33mila euro come reddito di cittadinanza. E dagli accertamenti risulta che le famiglie in questione avrebbero “omesso di indicare elle autocertificazioni compilate i dati dovuti, creandosi in tal mondo le condizioni per accedere al beneficio“. Sono così scattate le denunce per la violazione della legge sul reddito di cittadinanza. Inoltre è stata inviata una segnalazione all’Inps per il recupero delle somme dovute.

Accertamenti scattati per lo stile di vita lussuoso dei “nullatenenti”

Va da sé che gli accertamenti patrimoniali sui quattro sono partiti anche in seguito ai sospetti relativi allo stile di vita lussuoso, specie dei fratelli Bianchi, ritenuto non compatibile con la condizione di nullatenenti secondo quanto dichiarato allo Stato. Ora spetterà all’Inps – già nel mirino per non aver effettuato i controlli del caso – recuperare le somme indebitamente percepite. La procura di Velletri invece dovrà valutare se i quattro hanno effettivamente violato la legge che regola il reddito di cittadinanza.

Gli indagati negano tutto: “Rdc? Non sappiamo neanche che cosa è”

Intanto gli indagati negano tutto. L’avvocato di Belleggia riporta che ha “avuto modo di parlare con il mio assistito il quale mi ha assicurato di non avere mai richiesto né, ovviamente, percepito il reddito di cittadinanza. In caso contrario lo avrei invitato a restituire il denaro ricevuto”. Anche i fratelli Bianchi hanno fatto orecchie da mercante:  “Non abbiamo mai ricevuto o chiesto il reddito di cittadinanza”. Il legale dei due riferisce che “in sede di interrogatorio i miei assistiti hanno affermato di non avere mai ricevuto il reddito di cittadinanza. Di non sapere neanche di cosa si tratta“.

Di Maio si straccia le vesti e difende il suo Rdc

Accusato dall’opposizione di aver permesso di dilapidare soldi pubblici a chi non aveva diritto al sussidio – in effetti ne hanno beneficiato persino delinquenti e carcerati – Luigi Di Maio si straccia le vesti per gli “attacchi politici” e difende la sua creatura: “Quello che è successo in queste ore, che queste famiglie, non i 4 presunti assassini, prendono il reddito di cittadinanza, è una cosa inaccettabile. La prima cosa è che i controlli si devono intensificare – afferma convinto ospite a Porta a Porta su Rai Uno -. La seconda è che dobbiamo fare i controlli anche su altro, perché non davano nulla al fisco“. Certo, come recita l’antico proverbio, Di Maio vuole chiudere la stalla dopo che sono scappati i buoi.

Adolfo Spezzaferro

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Sergio Pacillo 18 Settembre 2020 - 10:42

A livello macroeconomico il RdC avrebbe dovuto incentivare i consumi e quindi la produzione.
Ma non è servito neppure a questo.

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