Roma, 24 gen – Giuseppe Conte minaccia di far causa sia alla Pfizer che ad AstraZeneca per i ritardi causati al piano vaccinale: “Le ultime notizie che ci arrivano dalle aziende produttrici dei vaccini anti-Covid sono preoccupanti”, scrive il presidente del Consiglio in un post su Facebook. E spunta l’ipotesi vaccino russo che trova concordi molti studiosi.

Conte: “Regioni costrette a rallentare col vaccino”

“Dapprima Pfizer-Biontech ha comunicato un rallentamento della distribuzione ai Paesi europei delle dosi di vaccino già programmate e questo sta penalizzando proprio i Paesi che, come l’Italia, stanno correndo più velocemente: le Regioni italiane sono costrette a rallentare le nuove somministrazioni per assicurare il richiamo alle persone già vaccinate” scrive ancora Conte su Facebook.

“Tutto ciò è inaccettabile”

“Tutto questo è inaccettabile” tuona il premier “Il nostro piano vaccinale, approvato dal Parlamento italiano e ratificato anche in Conferenza Stato-Regioni, è stato elaborato sulla base di impegni contrattuali liberamente assunti e sottoscritti dalle aziende farmaceutiche con la Commissione Europea. Questi rallentamenti delle consegne costituiscono gravi violazioni contrattuali, che producono danni enormi all’Italia e agli altri Paesi europei“. E da qui la “minaccia”: “Ricorreremo a tutti gli strumenti e a tutte le iniziative legali, come già stiamo facendo con Pfizer-Biontech, per rivendicare il rispetto degli impegni contrattuali e per proteggere in ogni forma la nostra comunità nazionale”.

La “carica” degli esperti pro vaccino russo

Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e componente dell’Unità di crisi Covid-19 della Liguria, apre al vaccino russo: “Alla fine è molto simile a quelli di AstraZeneca e J&J perché utilizza come vettore un altro virus (adenovirus). L’efficacia del vaccino russo, stando ai dati, non è scoraggiante. Ora in emergenza l’obiettivo deve essere vaccinare il maggior numero di persone e per farlo servono dosi”. Anche Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali) e primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma è d’accordo sull’utilizzo del vaccino russo Sputnik V: “Sempre previa autorizzazione dell’Ema . Il vaccino russo e anche quello cinese sono stati abbondantemente testati e provati e sono simili al vaccino AstraZeneca”. Della stessa opinione è il virologo Fabrizio Pregliasco, docente dell’università Statale di Milano: per lui lo Sputnik “è un vaccino della stessa tipologia di quello sviluppato da AstraZeneca. Abbiamo visto come sia indispensabile, per avere una forte adesione alla campagna vaccinale, che i dati sulle sperimentazioni siano trasparenti e passati al vaglio dell’Ema e dell’Aifa”.

Ilaria Paoletti

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2 Commenti

  1. Teniamo in considerazione anche Sinovac e soprattutto il Soberana, glorioso vaccino dell’amico popolo cubano.
    Tutti sanno quanto io ami quel popolo,Fidel e il Che. Hasta siempre1

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