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Coronavirus, aumentano i casi ma nuovo record di tamponi. Giù i ricoveri in terapia intensiva

by Alessandro Della Guglia
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Coronavirus, Italia

Roma, 27 ago – Più contagi, ma record di tamponi e calo dei ricoveri in terapia intensiva. In estrema sintesi è questo il quadro che emerge dal quotidiano bollettino sul coronavirus del ministero della Salute. I nuovi positivi rilevati nelle ultime 24 ore sono infatti 1.411, a fronte dei 1.367 registrati ieri. C’è un lieve incremento dunque, ma è dovuto anche al notevole numero di tamponi effettuati: oggi 94.024 (ieri ne erano stati fatti 93.529). Si tratta, come detto, del record storico in Italia.

Meno pazienti in terapia intensiva

Le vittime confermate nelle ultime 24 ore sono invece 5, meno di ieri quando erano state 13. In totale, dall’inizio dell’epidemia, in Italia sono morte 35.463 persone. I guariti di oggi sono 225. Complessivamente, dopo aver contratto il coronavirus, in Italia sono guarite 206.554 persone. Mentre le persone attualmente positive sono 21.932 in tutto.
La notizia senz’altro più confortante di oggi riguarda però i ricoveri in terapia intensiva, dove si trovano meno pazienti rispetto alla giornata di ieri: 67 in tutto (-2). Crescono al contrario i ricoverati con sintomi, che oggi sono 76 più di ieri: 1.131 in totale. In isolamento domiciliare si trovano 20.734 persone. E’ importante sottolineare in ogni caso all’aumento dei contagi verificatosi non corrisponde un incremento di ricoveri in terapia intensiva.

Nessun allarmismo

Dunque non soltanto la maggioranza dei nuovi contagiati sono asintomatici o paucisintomatici, come peraltro sottolineiamo da diversi giorni a questa parte, è chiaro anche che fortunatamente buona parte di coloro che finiscono in ospedale accusando sintomi non versano in condizioni gravissime. Si tratta della principale, e maggiormente confortante, differenza tra la situazione attuale e la fase acuta dell’epidemia. E’ poi al contempo chiaro che l’aumento dei positivi riscontrato negli ultimi giorni è legato al balzo in avanti del numero di tamponi. Verosimilmente, come fatto notare da molti esperti, se avessimo effettuato così tanti test nel periodo di lockdwon avremmo rilevato un numero molto più alto di positivi.

Coronavirus, Italia

Alessandro Della Guglia

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