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“Curva dei contagi in calo, scende il rischio in Lombardia”. Il report dell’Iss

by Cristina Gauri
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Roma, 22 mag – “La curva epidemica procede come ci siamo detti, non ci sono innovazioni, si mostra chiaramente in calo e i dati continuano a garantire lo stesso tipo di profilo” di persone colpite dal coronavirus, cioè “persone anziane, prevalentemente donne“. Lo ha dichiarato il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, durante la conferenza stampa all’Iss a Roma. “Tanto più andremo verso un numero di casi limitato, tanto più la segnalazione dei casi diventerà sensibile per intercettare precocemente scostamenti, e questo è veramente un bene”.

Nonostante le oscillazioni a livello regionale, l’indice di contagio Rt si mantiene ovunque sotto il valore di 1, fatta eccezione per la Val d’Aosta, dove è pari a 1,06. “La capacità di intercettare” eventuali focolai tempestivamente “è la chiave di lettura di questa e delle prossime settimane – spiega Brusaferro – Non possiamo escludere un aumento, ma è legato alla capacità di intercettare i casi, e questo è soprattutto vero dove i casi sono pochi”.
La situazione che emerge dal monitoraggio è quella di “una mappa a varie velocità” delle regioni italiane, ma “le nostre misure hanno funzionato, la curva ci dice che in tutte le regioni hanno funzionato, sia dove il virus ha circolato di più sia dove ha circolato di meno e dove oggi si hanno casi molto limitati. Oggi però il virus ancora circola. Anche se in calo, circola e non possiamo permetterci di allentare le misure di comportamento individuale“. Buone notizie anche per la Lombardia che registra “un netto trend in calo”, sebbene rimanga la regione più colpita. “E questo è un segnale positivo”, ha puntualizzato Brusaferro, annunciando che i numeri relativi ai ricoveri “non mostrano segnali di sovraccarico delle terapie intensive”.

Un ulteriore segnale che denota come il servizio sanitario abbia acquisito una maggiore capacità di intercettare i casi è la crescita della “quota degli asintomatici o dei paucisintomatici. Questo perché le Regioni si stanno orientando verso l’aumento dei tamponi e verso il contact tracing e questo garantisce la diagnosi di nuovi casi soprattutto asintomatici“, ha specificato Brusaferro ribadendo la presenza di situazioni a diverse velocità in Italia, “con regioni in cui da giorni non ci sono stati decessi e il numero di casi è molto limitato”, mentre in Lombardia si notano ancora più casi, anche se “il trend è in netto calo”.

“Nei giorni scorsi – ricordato Brusaferro – parlavamo di piccole zone rosse ancora in Italia, ma la capacità del Servizio sanitario nazionale di intercettarle vuol dire che riesce ad agire precocemente e a mettere in atto misure chirurgiche di controllo“. E’ quindi finalmente possibile “aggiungere livelli di libertà e di vedere l’impatto che avranno”. Ci vorrà qualche giorno per avere in mano i dati “che ci consentiranno di capire meglio come sta evolvendo la situazione”. E conclude: “Oggi i dati ci danno la garanzia che in tutte le regioni c’è capacità di intervenire e, se la prossima settimana si avranno curve in qualche situazione in aumento, che è uno scenario possibile, il sistema sarà capace di agire”.

Cristina Gauri

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