Roma, 7 ott – Un anno e nove mesi di reclusione per Tiziano Renzi e Laura Bovoli, i genitori di Matteo Renzi. Accolte così le richieste di condanna del pm Christine Von Borries dopo la sua requisitoria al processo in cui i genitori dell’ex primo ministro (non presenti in aula) sono stati condannati per fatture false. Con loro era imputato pure l’imprenditore pugliese Luigi Dagostino, per il quale il pm aveva chiesto due anni e tre mesi di reclusione. Dagostino è stato condannato a due anni.
Il magistrato ha però concesso la sospensione della pena ai genitori di Renzi, che sono però stati interdetti per sei mesi da incarichi direttivi nelle imprese e per un anno dai pubblici uffici e dal trattare con la pubblica amministrazione. “Naturalmente faremo ricorso“, ha detto Lorenzo Pellegrini, legale dei coniugi Renzi. L’avvocato Pellegrini ha poi precisato: “Abbiamo comunicato la notizia ai nostri assistiti, che sono molto sereni, molto tranquilli. Quello che dovevamo dire lo abbiamo detto e lo abbiamo scritto in una memoria consegnata al giudice. Aspettiamo le motivazione della sentenza e poi faremo assolutamente ricorso”.
Ricorso annunciato anche da Alessandro Traversi, avvocato dell’imprenditore Dagostino: “Faremo appello contro la sentenza e punteremo a un’assoluzione con la formula più ampia. I reati contestati non sussistono“, ha dichiarato Traversi. “Aspettiamo le motivazioni della sentenza per capire le ragioni per le quali le fatture sono state ritenute relative a operazioni non effettivamente esistenti. Ovviamente ricorreremo in appello”, ha spiegato il legale.
Le due fatture ritenute false
I genitori di Renzi erano imputati per fatti risalenti al 2015, quando l’imprenditore pugliese Luigi Dagostino, accusato di false fatturazioni e truffa, era amministratore delegato della Tramor, una società di gestione dell’outlet The Mall in provincia di Firenze. Dagostino, secondo l’accusa, avrebbe incaricato le società Party ed Eventi 6, di studi di fattibilità per dei lavori all’outlet in questione. Entrambe le società facevano capo ai coniugi Renzi. Le fatture ritenute false sono due: una da 20mila e un’altra da 140mila euro, tutti soldi versati alla società Party e alla società Eventi a luglio 2015. Per la Procura la consulenza sarebbe stata pagata per un progetto che però non è mai stato realizzato.
Alessandro Della Guglia