Roma, 31 gen – La storia, dopo quasi 80 anni, è sempre la stessa. La figura di Benito Mussolini rimane ancora la più studiata, chiacchierata e, soprattutto, la più ricercata. Come lo sanno bene i vari scrittori ed intellettuali che da anni portano il pane a casa scrivendo pagine e pagine sul capo del fascismo, lo sa anche Repubblica (nonostante faccia finta di no), che sulle proprie colonne si chiede come mai ad un’asta di cimeli storici tutti vogliano dipinti, lettere o qualunque oggetto abbia anche solamente una relazione con il Duce.
All’asta tutti vogliono i cimeli di Mussolini
Succede a Roma, dove in una mattinata tra appassionati di oggetti d’epoca i cimeli di Mussolini vanno letteralmente a ruba. Sua Eccellenza supera proprio tutti, compresi i vari Lenin e Napoleone o addirittura Garibaldi e i regnanti di casa Savoia. Il corso dell’asta evidenzia come il fascismo, e la sua guida, siano ancora oggi di assoluta tendenza. D’altro canto, siamo abituati da tempo alla tendenza da parte dei media (e non solo) a rispolverare il nome del padre dell’idea più audace, più originale, più mediterranea ed europea della storia.
L’ossessione della sinistra per il fascismo
La solita retorica di sinistra è tanto pronta a vedere il fascismo in ogni dove (a maggior ragione se può lucrarci sopra in qualche modo) ma risulta sempre incredula davanti a comportamenti del genere, come può essere la vendita all’asta di cimeli legati al Ventennio. La risposta alla domanda di Repubblica non dovrebbe essere molto difficile, la vera questione che l’intellighenzia progressista dovrebbe porsi è come mai tutti vogliono Mussolini mentre sempre meno persone ascoltano le loro parole vuote?
Andrea Grieco