Roma, 14 mag – Il segreto per varare una legge impopolare e ingiusta sta nel condirla di «umanità» presentandola con le lacrime agli occhi, creando così un diversivo su cui l’opinione pubblica si spaccherà. Fine 2011: è ancora vivido il ricordo del pianto dell’ex ministro Fornero, mentre annunciava la riforma previdenziale che avrebbe crocefisso milioni di pensionati, creando il mostro degli esodatiUna creatura bifronte che da un lato mostrava commozione e dall’altro calava la scure sulle vite degli italiani.

Allo stesso modo ieri il ministro delle politiche agricole Teresa Bellanova ci ha deliziato con un bel bis; subito dopo la presentazione del dl Rilancio, che di fatto srotola il tappeto rosso a centinaia di migliaia di stranieri irregolari sul nostro territorio – e fungerà da irresistibile magnete per i milioni di aspiranti immigrati che vorranno attraversare il Mediterraneo per stanziarsi nello Stivale – ha commentato, con la voce rotta dal pianto: «Voglio sottolineare un punto per me fondamentale, l’emersione dei rapporti di lavoro. Da oggi gli invisibili saranno meno invisibili. Da oggi possiamo dire che lo Stato è più forte del caporalato».

Non una lacrima, da nessun esponente del governo, invece, per i milioni di disoccupati italiani creati dall’emergenza coronavirus, i veri «invisibili» di cui nessuno si preoccupa.  Non una lacrima per gli oltre trentamila morti – molti dei quali evitabili – causati dall’epidemia. Non una lacrima per le migliaia di attività commerciali che chiuderanno per sempre, non una per i connazionali che da due mesi sono costretti a ricorrere ad associazioni di promozione sociale o al banco alimentare per poter mangiare. Non un singhiozzo per le centinaia in fila al banco dei pegni, a vendersi la fede nuziale per pagare la bolletta della luce.

Lacrime che hanno ovviamente scatenato i commenti dell’opposizione. Il primo ad attaccare è stato il leghista Borghi: «La Fornero piangeva perché stava punendo i pensionati. La Bellanova piange perchè sta premiando i clandestini. Spero di poter tornare al governo come primo partito e poter applaudire un ministro che premi i pensionati e punisca i clandestini, senza bisogno di piangere», ha scritto ieri sera su Facebook.

Poi è arrivato il leader leghista Matteo Salvini: «Le lacrime del ministro Bellanova (Fornero 2) per i poveri immigrati, con tanti saluti ai milioni di italiani disoccupati, non commuovono nessuno». Gli fa eco il segretario di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni: «Centinaia, forse migliaia di italiani in queste settimane hanno pianto, magari di notte, di nascosto dai loro figli, schiacciati dalla disperazione per aver perso tutto, o per timore di perdere tutto. Aspettando un aiuto che non è arrivato mai. Stasera il ministro Bellanova si è commossa. Ma per la regolarizzazione degli immigrati. Io sinceramente sono basita». Durissimo attacco anche da parte dell’ex ministro all’Agricoltura, Centinaio: «Le lacrime della ministra Bellanova durante la conferenza stampa di presentazione del dl Rilancio non promettono nulla di buono. Purtroppo, gli italiani si ricordano ancora quelle della ministra del lavoro Fornero quando annunciò la vergognosa riforma sulla pensioni che penalizzò migliaia di lavoratori lasciandoli senza un’occupazione e senza pensione».

Cristina Gauri

Ti è piaciuto l’articolo?
Ogni riga che scriviamo è frutto dell’impegno e della passione di una testata che non ha né padrini né padroni.
Il Primato Nazionale è infatti una voce libera e indipendente. Ma libertà e indipendenza hanno un costo.
Aiutaci a proseguire il nostro lavoro attraverso un abbonamento o una donazione.

La tua mail per essere sempre aggiornato

Articolo precedenteConte vara il decreto Rilancio. In colpevole ritardo e che non rilancia niente
Articolo successivoLa Bellanova come la Fornero: mentre piangono, fregano gli italiani
Classe 1977, nata nella città dei Mille e cresciuta ai piedi della Val Brembana, dell’identità orobica ha preso il meglio e il peggio. Ex musicista elettronica, ha passato metà della sua vita a fare cazzate negli ambienti malsani delle sottoculture, vera scuola di vita da cui è uscita con la consapevolezza che guarire dall’egemonia culturale della sinistra, soprattutto in ambito giovanile, è un dovere morale, e non cessa mai di ricordarlo quando scrive. Ha fatto uscire due dischi cacofonici e prima di diventare giornalista pubblicista è stata social media manager in tempi assai «pionieri» per un noto quotidiano sabaudo. Scrive di tutto quello che la fa arrabbiare, compresi i tic e le idiozie della sua stessa area politica.

17 Commenti

  1. Non capisco una cosa, perché a sto punto o sono stupido io oppure qualcosa nel mezzo ci sta che non riesco a capire…… 4.000.000 alla liberata, se fosse per me sarebbe ancora là, 50.000.000 alla Tunisia e 21.000.000 alla Bolivia regalo di di Maio ai paesi appena menzionati, poi il governo si permette di elargire 600 euro alle partite Iva, senza contare le casse integrazioni che non hanno mai visto soldi…. Mi spiegate perché per gli altri i soldi ci sono dall’oggi al domani e per gli italiani solo briciole o nulla? Sono oltre lo schifato!

  2. […] Roma, 18 mag – La sanatoria per i clandestini è esattamente questo: un modo per mettere in regola gli immigrati con permesso di soggiorno scaduto con la scusa dell’emersione del lavoro nero. A sconfessare in dieci punti la narrazione giallofucsia sulla misura tanto voluta dalla ministra dell’Agricoltura è Natale Forlani, esperto di immigrazione e politiche sociali, già già direttore generale della Direzione dell’Immigrazione presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali dal 2010 al 2012, che in un video pubbicato sulla sua pagina Facebook dice cosa c’è veramente dietro le lacrime di Teresa Bellanova. […]

  3. […] Roma, 18 mag – La sanatoria per i clandestini è esattamente questo: un modo per mettere in regola gli immigrati con permesso di soggiorno scaduto con la scusa dell’emersione del lavoro nero. A sconfessare in dieci punti la narrazione giallofucsia sulla misura tanto voluta dalla ministra dell’Agricoltura è Natale Forlani, esperto di immigrazione e politiche sociali, già già direttore generale della Direzione dell’Immigrazione presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali dal 2010 al 2012, che in un video pubbicato sulla sua pagina Facebook dice cosa c’è veramente dietro le lacrime di Teresa Bellanova. […]

Commenta