Roma, 15 mar – Arriva o non arriva il vaccino russo? Da Mosca sono sicuri che presto sarà a disposizione anche per i cittadini italiani. “Sono stati raggiunti accordi per avviare la produzione del vaccino Sputnik V in Italia, Spagna, Francia e Germania“. A dirlo è il Fondo Russo per gli Investimenti Diretti (RDIF), che aggiunge: “Sono in corso negoziati con un certo numero di altri produttori per aumentare la produzione nell’Ue”. E “questo permetterà l’inizio della fornitura attiva di Sputnik V al mercato europeo dopo aver ricevuto l’approvazione da parte dell’Agenzia europea dei medicinali (EMA), con la quale è ora in corso un dialogo nel quadro della rolling review”, precisa Kirill Dmitriev, capo del suddetto Fondo Russo, citato dall’agenzia Interfax.
Sputnik, l’attesa approvazione dell’Ema
A breve, dunque, potrebbe sbloccarsi lo stallo sullo Sputnik V. Per il via libero definitivo si attende l’approvazione dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, che a inizio marzo ha avviato la valutazione del vaccino russo. E’ chiaro però che a prescindere dalle doverose analisi mediche, verosimilmente sinora lo Sputnik era stato scartato dai Paesi europei anche per ragioni politiche che in questi casi dovrebbero essere bypassate. Così, ed è quasi superfluo rimarcarlo, non è stato. Un decisivo cambio di direzione si è comunque verificato nelle ultime settimane. Ungheria e Slovacchia hanno già acquistato dosi del vaccino russo, la Repubblica Ceca è pronta a farlo a breve e diverse nazioni extraeuropee da tempo utilizzano lo Sputnik V. Un vaccino che pare sicuro ed efficace, come attestato pure dallo studio pubblicato da Lancet e dalla valutazione dell’Istituto Spallanzani.
In Italia ReiThera pronta a produrre lo Sputnik?
Due pareri di certo non condizionati da aprioristiche simpatie filo-russe. Intanto l’agenzia Reuters cita fonti dell’Unione europea secondo cui gli Stati membri stanno avviando colloqui con gli sviluppatori dello Sputnik V. Una conferma a quanto affermato dal Fondo Russo.
Non solo, la stessa fonte Ue menzionata dalla Reuters rivela che per produrre il vaccino russo l’Italia sta valutando la possibilità di utilizzare il bioreattore di uno stabilimento ReiThera, azienda di biotecnologie di Castel Romano. L’impianto in questione sarebbe stato menzionato da alcuni funzionari italiani come sito da prendere in considerazione per la produzione dei vaccini contro il Covid sviluppati da aziende diverse da ReiThera. Quest’ultima, ricordiamo, è al 30% di proprietà dello Stato italiano e sta sviluppando il proprio vaccino anti Covid.
Eugenio Palazzini