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Mussolini ha lasciato un messaggio ai posteri (anche se non se lo meritano)

by Adriano Scianca
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obeliscoRoma, 1 set – In quest’epoca intrisa di presentismo, con il culto dell’utilità immediata, risulta quasi inconcepibile l’idea di mandare un messaggio ai posteri più lontani nel futuro usando la lingua dei tuoi avi più lontani nel passato. Si rifletta su questo e si capirà la distanza culturale che separa il nostro mondo da quello in cui qualcuno poteva pensare di erigere un’opera monumentale e seppellirvi alla base un messaggio non reso pubblico, destinato a chi un giorno avrebbe cercato tra quelle rovine per capire il senso di un’epoca passata. Quel mondo capace di pensarsi sulla scala dei secoli era il fascismo. Il messaggio di cui parliamo è quello che è stato ritrovato sotto l’obelisco Mussolini del Foro Italico di Roma.

La scoperta del testo (scritto in latino), scritto su pergamena, è opera di due studiosi olandesi, Bettina Reitz-Joosse dell’università di Groninga e Han Lamers dell’università di Lovanio, che lo hanno trovato sepolto insieme a monete d’oro nel basamento del monumento, realizzato nel 1932 in occasione dei 10 anni dalla marcia su Roma. Un testo di cui nessuno fino ad oggi conosceva l’esistenza e che non fu reso pubblico allora, essendo appunto destinato alle generazioni future. Gli studiosi sono stati i primi a tradurre e studiare in dettaglio il “Codex Fori Mussolini” (questo il nome che è stato dato al testo) che rappresenta un elogio del fascismo e di Mussolini e di ciò che hanno fatto per l’Italia, scritto in 1.200 parole da Aurelio Giuseppe Amatucci, studioso di letteratura latina cristiana e titolare della cattedra di letteratura latina alla Cattolica di Milano.

L’elogio è suddiviso in tre parti. Nella prima vi è un racconto dell’ascesa del fascismo e di come Benito Mussolini abbia preso in mano un paese che dopo la Prima Guerra Mondiale si trovava sull’orlo del disastro e lo abbia fatto rinascere. La seconda parte elogia invece le organizzazioni giovanili fasciste e il loro programma per il futuro. La terza parte, invece, racconta della costruzione del Foro Mussolini (divenuto Foro Italico dopo la guerra: a proposito, ma che ipocrisia è tenersi le opere e cambiare i loro nomi?). Le monete d’oro, inoltre, servivano a dare al “tesoro nascosto” un’aura rinascimentale. Importante anche l’uso del latino, che il fascismo voleva trasformare da lingua morta a linguaggio internazionale, ristabilendo la centralità culturale di Roma. Dopo, sarebbero venuti solo i lamenti sterili e tardivi dell’Accademia della Crusca. Ma non si può rivitalizzare una cultura a colpi di appelli nostalgici. Bisogna avere il coraggio di porsi sul promontorio dei secoli. Oggi è già tanto se si arriva a fine mese.

Adriano Scianca

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5 comments

Rosaria 1 Settembre 2016 - 7:16

BELLISSIMA SCOPERTA. OCCULTATA PER TANTI ANNI COME VERGOGNA VOLUTA DAL PIUU’ GRANDE STATISTA NEL BENE E NEL MALE CHE L’ITALIA ABBIA MAI AVUTO. DOPO DI LUI TUTTI GLI ALTRI HANNO CONTRIBUITO AD AFFOSSARE E DISTRUGGERE L’ITALIA. CON TUTTE LE SUE DEBOLEZZE, CHI NON NE HA AVUTO? E TUTTI GLI ERRORI, HA ANCHE FATTO DEL BENE E RIMODERNATO QUESTO MISERABILE PAESE. OGGI OGNI QUALVONTA MI DICONO CHE E’ STATA ABOLITA UNA LEGGE A FAVORE DEI CITTADINI ITALIANI SENTO DIRE CHE QUELLA LEGGE E’ STATA EMANATA IN EPOCA FASCISTA. COSA DIRE DI PIU’?

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marco 1 Settembre 2016 - 8:02

Sbagliato entrare in guerra! Eppure pare non ne fosse neanche convinto visto che entrò in guerra 1 anno dopo quando sembrava che fosse ormai già tutto regolato dai tedeschi. Grave errore che lo spagnolo Franco per esempio non fece, e la storia di Franco e della Spagna dice chiaramente quello che sarebbe forse potuta essere la storia anche italiana per molti decenni se non fosse entrata in guerra.

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Fabio Filacchioni 2 Settembre 2016 - 9:22

Sono profondamente daccordo, io l’ho sempre affermato, con la capacità e l’inventiva Italiana tutelata e fertilizzata dal Fascismo, negli anni 50 l’Italia sarebbe divenuta la terza potenza mondiale assoluta ! In procinto di duellare ad armi pari con le altre due, superiori solo per risorse naturali e quantità di popolazione.

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Nico lino 5 Settembre 2016 - 1:13

Alla germania nazista di Hitler potevi essere alleato o invaso. L’italia faceva gola alla germania per la sua posizione per il dominio del mediterraneo. Non aveva scelta Mussolini la germania era un treno su cui montare oppure esserne travolto, Mussolini non amava i tedeschi definendoli “barbari incivili d’oltralpe”. Infatti, esistono due Mussolini quello prima del 1939 sorridente,affabile dei bagni di folla e quello dopo il 1939 cupo consapevole di dover prendere “decisioni irrevocabili”…. da una parte le potenze plutocratiche america in testa che nel ’39 aveva aiutato con mezzi, carburante ecc. la germania per invadere la Polonia dall’altra la germania usata come testa d’ariete per una riorganizzazione geopolitica del vecchio continente, unico modo per indebolirlo e destabilizzarlo. Questo Mussolini, non poteva non saperlo. Si trattava di ritrovarsi alla fine del conflitto dalla parte degli “spartitori”o degli “spartiti”. Il fascismo l’hanno ucciso le plutocrazie occidentali,all’altra grande rivoluzione socialista quella di Lenin in russia ci ha pensato Stalin. La storia post bellica racconta come nacquero cosi i blocchi

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Luciano 14 Settembre 2016 - 10:14

Per conoscere i veri motivi dell’ entrata in guerra dell’ Italia Fascista andate su youtube e vedete il canale : Brigatanera10.
Vedete il canale di Neroitalico e il canale Accademia della libertà, cercate ” Mussolini sfida il cartello petrolifero ” ……..

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