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Nuovo incendio a Centocelle, brucia una birreria. Ora è improbabile la pista politica per Pecora Elettrica

by Davide Di Stefano
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baraka bistrot birreria

Roma, 9 nov – Si allontana sempre di più l’ipotesi di una pista politica per l’incendio della libreria antifascista Pecora Elettrica di Roma. Questa notte un nuovo rogo è divampato nel quartiere Centocelle (zona sud-est della Capitale), colpendo la birreria “Baraka Bistrot” in via dei ciclamini 101. Il fatto è accaduto intorno alle ore 4.00 causando l’intervento dei vigili del fuoco della stazione di Centocelle, che a scopo precauzionale hanno evacuato anche gli abitanti della palazzina di quattro piano sotto la quale si trova la birreria. Via dei Ciclamini si trova a poche centinaia di metri da via delle Palme, la strada dove hanno sede la Pecora Elettrica, colpita da un incendio pochi giorni fa, e la pizzeria Cento55, data alle fiamme il 9 ottobre scorso.

Niente “fascismo” dietro gli incendi di Centocelle

La serialità degli incendi, molto probabilmente di natura dolosa, rafforza l’ipotesi del disturbo alle attività di spaccio di droga, mentre allontana l’ipotesi di un attacco politico alla libreria antifascista Pecora Elettrica. I gestori dell’attività, così come le decine di esponenti del mondo politico e culturale che avevano immediatamente espresso solidarietà alla libreria di via delle Palme, fin da subito avevano provato a buttarla sulla “pista fascista”. Dopo le prime ricostruzioni invece la questione connessa allo spaccio di droga è sembrata più credibile. Allora dal mondo di sinistra hanno pensato bene di rimodulare la comunicazione, buttandola sul fatto che la libreria antifascista fucina di cultura, presidio territoriale etc, rappresentasse un bersaglio per gli spacciatori.

L’assurdo titolo di Repubblica che insinua ancora la natura politica degli incendi

I compagni la buttano in caciara

In realtà come si evincerebbe dai fatti, il “disturbo” per lo spaccio sarebbe arrecato solo dal fatto di rimanere aperti la sera, come dimostrano appunto gli attacchi a pizzerie e birrerie. Sostanzialmente se invece di una libreria antifascista lì ci fosse un fruttivendolo sarebbe la stessa cosa. Ma ormai la questione politica è stata posta e allora ecco che La Repubblica per tenere il punto ci dice nel titolo del suo pezzo che “la birreria Baraka Bistrot aveva espresso solidarietà alla Pecora Elettrica”, fatto che al 99% nulla c’entra con l’incendio subito. Però insinua nel lettore il dubbio che la questione sia legata al ruolo scomodo e di presidio della legalità che la Pecora Elettrica svolgerebbe nel quartiere. Ma ancora una volta la “narrazione” della sinistra viene sconfitta dalla realtà.

Davide Di Stefano

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