Taranto, 3 nov – La nave Alan Kurdi è arrivata stamattina al porto di Taranto con il suo carico di 88 clandestini, recuperati circa una settimana fa in una missione che non ha mancato di creare tensioni con la Guardia costiera libica. Dopo l’attracco, si sono svolte le operazioni di sbarco dalla nave Ong. Presenti a bordo c’erano anche 5 presunti minori non accompagnati e una donna. La Germania e la Francia accoglieranno 60 persone, il Portogallo cinque e l’Irlanda due. Ne resteranno in Italia 21. Le operazioni di smistamento avverranno entro 36 ore.
Alle operazioni di soccorso hanno partecipato Comune, Asl, forze di polizia, Marina militare, Autorità marittima e portuale, Guardia Costiera, 118, Croce Rossa Italiana e volontari. Si tratta del secondo sbarco nel porto di Taranto, dopo quello avvenuto il 16 ottobre, che ha coinvolto la nave Ong Ocean Viking con a bordo 176 immigrati. Insomma, tutto è tornato come prima del giugno 2018: i porti sono spalancati, il Viminale apre a qualsiasi pressione delle Ong – che ormai, a giusto titolo, si sentono le padrone del Mediterraneo – e i trafficanti di esseri umani si sfregano le mani.
Il medico di bordo della Alan Kurdi sostiene che “I passeggeri erano stremati, soffrivano il mal di mare dovuto dalle difficili condizioni meteo marine nell’ultima settimana. Inoltre c’erano le conseguenze delle ferite di arma da fuoco e delle torture subite nei campi di detenzione in Libia”. Gli immigrati arriverebbero da “Nigeria, Gambia, Guinea, Camerun, Senegal”. Dichiarazioni in netto contrasto con quanto affermato dall’assessore al Welfare del comune di Taranto, Gabriella Ficocelli: “Le operazioni di sbarco si sono concluse in circa un’ora. I migranti fortunatamente stanno tutti bene. Tra loro ci sono cinque minori non accompagnati e una sola donna. Tutto si è svolto nella massima tranquillità, la macchina dei soccorsi e dell’accoglienza è ormai rodata”, rimarcando che “Avranno assistenza sanitaria ma non ci sono particolari esigenze: sono solo stanchi e provati dal viaggio. Sui loro volti abbiamo visto grandissimi sorrisi, non vedevano l’ora di scendere”.
Nel frattempo, la nave italiana Asso30 con a bordo 151 clandestini recuperati al largo delle coste libiche, è sbarcata nel porto di Pozzallo, provincia di Ragusa. Come ci si aspettava, nella serata di ieri il Viminale ha risposto sull’attenti all’imposizione di Alarm Phone che intimava alle autorità italiane di assegnare un porto al mercantile. In banchina è stata attivata la macchina dell’accoglienza dei profughi. Sulla nave ci sarebbero 134 uomini, 13 donne e quattro minori, in buona parte subsahariani. Le procedure di controllo medico sono già attive.
Cristina Gauri
1 commento
Sbarcarne il più possibile, di SUBUMANI INVASORI! Fin che, nonostante TUTTO, comandano LORO! Schernire, beffare, martoriare ed impoverire le loro VITTIME! Il Popolo Italiano che, a maggioranza TUTT’ ALTRO che RISICATA, li schifa e NON LI VUOLE!!! ImpegnatI soltanto a TORMENTARE gli ITALIANI! Altro che FANTOMATICI “lager” LIBICI! NOI siamo i VERI RECLUSI!!! I VERI TORTURATI! A NOI vogliono tappare la bocca! A NOI ci vogliono spremere beffare e vessare per renderci SCHIAVI! Obbligati a MANTENERE i LORO PRIVILEGI ed i LORO NEGRI!!! Possiate, o MALEDETTI! pagare ad USURA TUTTO quello che ci state FACENDO!!!!!!!!!!!!!!!