Bari, 22 lug – Continuano i blitz contro le reti di pedofili sparse per tutta la Penisola, un fenomeno di dimensioni preoccupanti che non smette di mostrare nuove propaggini man mano che queste vengono falciate dalle forze dell’ordine. Dopo il maxiblitz scattato a Torino i primi del mese, che aveva portato all’esecuzione di 50 decreti di perquisizione, arresti in 15 regioni italiane e al sequestro di 100 reperti e decine di terabyte, è di qualche ora fa l’ultima retata messa a punto dalla Polizia Postale, che stamattina ha sgominato un circuito di pedofili italiani dediti allo scambio di materiale pedopornografico su una nota piattaforma di messaggistica online. Inquietante il coinvolgimento nella rete di diversi adolescenti deputati alla realizzazione delle immagini scambiate e vendute online con un «listino prezzi» per ogni prestazione richiesta.

Oltre 100 investigatori del Centro Nazionale di protezione dei minori del Servizio Polizia Postale di Roma e della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Bari e Foggia, coordinate dalle Procure della Repubblica presso il Tribunale e per i Minorenni di Bari hanno eseguito perquisizioni personali, informatiche e sequestri in 12 regioni e 17 province dello Stivale. L’indagine, chiamata “Pay to see” (Paga per vedere) è partita in seguito alla segnalazione di due genitori preoccupati dall’intenso utilizzo di alcuni social network da parte della figlia adolescente e dal continuo scambio di messaggi con estranei: ne è emersa una vera e propria organizzazione consolidata che prevedeva la vendita online di contenuti fotografici e video pedopornografici e pornografici autoprodotti da adolescenti e maggiorenni ed inviati in cambio di pagamenti su conti online. Il saldo avvenivano attraverso chat private sulla base di un “listino prezzi” pubblicato online che prevedeva oltre che l’invio di immagini e video già prodotti, anche sex chat e video chat dal vivo.

Cristina Gauri

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