Asti, 7 apr – Dire immigrazione e dire truffa, raggiro, bugia, dati falsi è sempre più spesso usare dei meri sinonimi. Pensiamo solo ai 22 marocchini di Nizza Monferrato, nell’Astigiano, accusati di aver dichiarato un reddito maggiore rispetto a quello percepito al fine di avere il permesso di soggiorno. Sono stati scoperti nel corso di un’ indagine della procura di Alessandria dalla Guardia di finanza. E come al solito non mancano i collaborazionisti autoctoni del caso: a fornire agli stranieri la consulenza fiscale erano infatti due italiani, amministratore e socio di un centro elaborazione dati di Nizza Monferrato, accusati di favoreggiamento della permanenza illegale di cittadini extra comunitari sul territorio nazionale. Ai 22 magrebini invece è stato contestato il reato di falso.
Gli “aggiustamenti” alla dichiarazione dei redditi venivano fatti in quanto il permesso di soggiorno infatti viene rilasciato sulla base di determinate soglie di reddito. Le indagini, coordinate dal pm della Procura di Alessandria, Silvia Saracino, erano partite addirittura alcuni anni fa: in queste ore, dunque, l’inchiesta entra nel vivo dei fatti e delle denunce. Le mancate condizioni reddituali sono state segnalate alla Questura di Asti per l ’eventuale diniego o revoca del permesso di soggiorno concesso. Si tratta, in ogni caso, solo della punta di un iceberg: quando gli italiani si renderanno conto che nell’immigrazione tutto è falso, dall’inizio alla fine, sarà sempre troppo tardi.
Roberto Derta