Roma, 13 apr – Ć un nigeriano clandestino, con alle spalle una denuncia per aver molestato una bambina di 7 anni, il presunto violentatore di una unāimpiegata romana di 26 anni, stuprata all’inizio di aprile sotto la sua casa, nella zona della Pineta Sacchetti. La donna aveva raccontato di essere stata aggredita āda uno straniero ubriacoā che ĆØ poi fuggito. āMi ha aggredito alle spalle mentre stavo salendo in macchina. Mi ha puntato qualcosa di metallico alla schiena e mi ha ordinato di dargli il portafoglio e il telefonino, ma non li avevoā¦ā, ha raccontato la ragazza. Quando la giovane gli ha detto che con sĆ© non aveva nulla, se non le chiavi della macchina, lāha afferrata con la forza e dopo averla spinta contro lāauto e lāha violentata. Era buio e nel parcheggio in quel momento non passava nessuno.
Ora i carabinieri del nucleo operativo della compagnia Roma Trionfale hanno arrestato il presunto autore di quella violenza. Si tratta di Ikechukwu Chinweze, 30 anni, un nigeriano clandestino. L’uomo ĆØ stato fermato in via della Giuliana da un carabiniere della compagnia Trionfale che, libero dal servizio, lo ha riconosciuto perchĆ© somigliante all’identikit diffuso all’indomani dello stupro. Dopo il fermo – a cui il nigeriano ha opposto resistenza tentando di fuggire – la vittima, convocata in caserma, lo ha riconosciuto senza ombra di dubbio. L’uomo ĆØ stato quindi portato al carcere di Regina Coeli.
GiĆ nell’agosto del 2009 era stato arrestato dai carabinieri a Cave dopo aver tentato di abusare di una bimba di 7 anni, figlia di una coppia di connazionali che gli aveva dato ospitalitĆ . Chinweze, allora 23enne, aveva approfittato dellāassenza dei genitori (usciti per fare la spesa) per molestare la piccola che, però, era riuscita a scappare. Lo straniero vive di espedienti, frequenta le zone Aurelio e Prati, e gli abitanti di Pineta Sacchetti lo avevano giĆ notato altre volte. Il fermo ĆØ stato convalidato dal gip del tribunale di Roma. Tuttavia, le indagini dei carabinieri di Roma Trionfale proseguono per fare in modo che il riconoscimento certo da parte della vittima venga confortato dalla prova scientifica. Per questo sono in corso ulteriori accertamenti a cura della sezione rilievi tecnici di via In Selci e dei carabinieri del Ris di Roma.
Giuliano Lebelli
1 commento
Ma no dai non voleva… fa parte dell’integrazione e forse si ĆØ “espresso male”!
Come al solito questi Fascisti interpretano male l’atteggiamento degli stranieri.