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Sbarchi fuori controllo: arrivano altri 1.200 clandestini. E a Lampedusa i pulmini sono “guasti”

by Alessandro Della Guglia
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Lampedusa

Roma, 10 apr – Tante chiacchiere, ma gli sbarchi continuano senza freni. La Guardia Costiera ha annunciato poco fa di essere impegnata nel soccorso di 1.200 clandestini, in due differenti operazioni. Un intervento che riguarda per l’esattezza due pescherecci: il primo con circa 800 persone a bordo e che si trova in questo momento a oltre 120 miglia a sud-est di Siracusa, in acque Sar italiane. La seconda imbarcazione ha invece circa 400 clandestini a bordo, è stata segnalata da Alarm Phone e intercettata dal nave Diciotti della Guardia Costiera sempre in acque Sar italiane, a 170 miglia a sud-est di Capo Passero. Quest’ultimo peschereccio sarebbe partito da Tobruk, in Libia, e stando a quanto riferito da Alarm Phone avrebbe imbarcato acqua nella giornata di ieri, trovandosi adesso senza carburante, con il comandante che inoltre avrebbe abbandonato l’imbarcazione. Intanto a Lampedusa l‘hotspot è al collasso.

Sbarchi senza freni, a Lampedusa pulmini “inadeguati”

Soltanto in questi giorni di festività pasquali, da venerdì scorso a oggi, la Guardia costiera ha soccorso 2mila migranti al largo di Lampedusa e nel Mar Ionio. Numeri decisamente impressionanti, con l’hotspot di Lampedusa che oltretutto è al collasso. Sull’isola siciliana, nella giornata di sabato, sono arrivati 679 immigrati irregolari (17 sbarchi diversi). Ieri si sono verificati altri 26 sbarchi, per un totale di 974 persone approdate. Al centro di primissima accoglienza di contrada Imbriacola, c’erano all’alba 1.883 ospiti, a fronte di una capienza di circa 400 posti. Una situazione sempre più problematica, al limite dell’ingestibile, con i clandestini che sradicano le prese della corrente elettrica e i condizionatori, creando allacci abusivi per mettere sotto carica i telefoni cellulari.

La Prefettura di Agrigento ha disposto il trasferimento di 244 clandestini con il traghetto di linea Galaxy per Porto Empedocle, nel frattempo però si sono registrati notevoli rallentamenti anche a causa dell’inadeguatezza dei pulmini utilizzati. Uno di questi mezzi risulta del tutto inadatto al trasporto di persone, un altro è necessario metterlo in moto 20 minuti prima dell’avvio in marcia. Di conseguenza la Questura di Agrigento ha avviato verifiche sui pulmini e sugli organi competenti alla loro gestione, ossia la cooperativa che gestisce l’hotspot di Lampedusa. Secondo la Questura di Agrigento si tratta oltretutto di una situazione che va avanti da mesi e malgrado le sollecitazioni della Prefettura la situazione non è cambiata.

Alessandro Della Guglia

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