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Sbarchi a ripetizione in Sicilia: è la vendetta dell’Egitto?

by La Redazione
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Foto Moas/LaPresse21-04-2015 Canale di Sicilia (Italia)CronacaSbarchi, salpa Phoenix: nave privata con droni salva-profughiQuaranta metri, in alto mare, per salvare vite umane. La nave si chiama Phoenix I, ed è la prima imbarcazione privata destinata alle operazioni di soccorso nel Canale di Sicilia. Dopo il suo debutto, lo scorso agosto, partirà, da Malta, per la sua seconda missione il 2 maggio e stavolta, oltre alle 20 persone di equipaggio, avrà a bordo anche personale medico e paramedico di 'Medici senza frontiere'.Nella foto: salvatggio migrantiL'imbarcazione possiede, oltre ai droni, due Rhib, gommoni a scafo rigido. Vengono distribuiti giubbotti di salvataggio, acqua e cibo; viene inoltre effettuato un primo monitoraggio sanitario con il paramedico a bordo dei gommoni per valutare le prime ed eventuali emergenze.DISTRIBUTION FREE OF CHARGE - NOT FOR SALE

Roma, 13 apr – Mille immigrati in 24 ore. Anzi, per la precisione 998: tanti sono gli stranieri arrivati o che stanno arrivando sulle nostre coste siciliane. Sono in maggioranza siriani e sarebbero partiti dalle coste egiziane. Ad Augusta è arrivata in mattinata la nave della Guardia Costiera “Peluso” con a bordo 342 persone. Altri 250 migranti sono stati soccorsi dalla nave Merkarhu e sono sbarcati nel porto di Catania. Un’altra nave, la “Rio Segura” con a bordo 173 migranti è in navigazione verso il porto di Palermo dove dovrebbe giungere poco rima delle 17. Ancora: un’altra nave, la Acquarius con 233 migranti è in navigazione verso il porto di Crotone.

La Sicilia, quindi, torna a essere terra privilegiata di sbarchi. La chiusura della rotta balcanica si fa sentire: ora la rotta mediterranea torna a essere corsia preferenziale per i nuovi arrivati (per inciso: perché si sostiene che il fenomeno sia completamente ingovernabile se poi è possibile aprire o chiudere le rotte a comando? Perché è possibile chiudere una rotta ma non chiuderle tutte?). Ma sulla situazione pesa anche la querelle fra Italia ed Egitto a proposito del caso Regeni. Oltre alla perdita di influenza dell’Eni nella regione in favore di altre potenze europee che potrebbero avere avuto un ruolo nell’uccisione del ricercatore italiano, per questa vicenda rischiamo di pagare un tributo pesantissimo anche in termini di immigrazione. C’è il sospetto, insomma, che Al Sisi stia volutamente allentando il controllo sulle partenze per vendicarsi dell’Italia tramite l’invasione. La via siriana è stata fino ad ora del tutto trascurabile rispetto a quella libica, ma sembra che le cose stiano per cambiare.

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Roberto 13 Maggio 2016 - 11:38

Mi piacerebbe che Renzi,Boldrini,Mattarella e co. usassero la possibilità di inviare messaggi a reti unificate per spiegare come mai si stiano impegnando così tanto alla completa distruzione dell’Italia e del suo popolo fino a livello genetico,invece di sparare le solite cazzate alla fine dell’anno.Mi metto il cuore in pace e la finiamo lì.

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Anonimo 15 Maggio 2016 - 1:17

Guardando i dati sugli immigrati, si vede chiaramente che sono quasi tutti maschi tra i 20 e i 30 anni…
Tra un po so cavoli amari!

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