Pieve Torina, 8 mag. – È stato un punto di riferimento per i soccorritori delle zone del terremoto del centro Italia, ha dato da mangiare a 200 persone ogni giorno. Soprattutto ai vigili del Fuoco impegnati nelle operazioni di soccorso. Ora rischia di chiudere perché lo stato, da novembre, non paga il conto. È la triste storia del ristorante “il Vecchio Molino” di Pieve Torina, in provincia di Macerata. A gestirlo sono due sorelle, Silvia e Serena Fronzi, che dallo Stato stanno aspettando i 150mila euro del conto, e che oggi sono sommerse dai debiti. È grazie alle sorelle Fronzi se in questi sette mesi i vigili del fuoco arrivati da tutta Italia per prestare servizio nei territori colpiti dal sisma, hanno avuto sempre i pasti garantiti.
Lo Stato ha pagato loro, finora, solo il primo mese dei pasti per i soccorritori. In ritardo, perché i primi giorni per far fronte alla spese vive le due sorelle si sono affidate alla generosità della gente. Poi, dopo il saldo della prima tranche, più nulla. E dire che era stata stipulata una convenzione con i Vigili del Fuoco per garantire i pasti in cambio di denaro. Intanto i conti da pagare per il ristorante si sono accumulati e il Vecchio Molino, che ha finito la sua liquidità, oggi ha i conti in rosso.
Le due sorelle si sono così sfogate su Facebook: «Siamo le proprietarie del ristorante il vecchio Molino di Casavecchia di Pieve Torina, unica attività che fin dalle scosse del 26 ottobre è rimasta aperta. Siamo state contattate dai vigili del fuoco per fare la convenzione con i pasti. All’inizio facevamo avanti e indietro da Porto Potenza. Procurarsi le materie prime non è stato mai semplice. Duecento pasti giornalieri erano tanti e i soldi pian piano finivano. Per fortuna le donazioni della gente…stupende persone, se non fosse stato per loro i primi mesi non ce l’avremmo fatta perché lo Stato come sempre era assente. Ma finalmente a novembre un pagamento lo abbiamo ricevuto, quello delle prime fatture e abbiamo respirato un po’ e siamo riuscite a pagare il personale e i fornitori. Ma ora è da novembre che non riceviamo nulla. Siamo sommerse dai debiti con fornitori e anche con i nostri dipendenti che per la maggior parte è gente senza una casa che ha perso la propria attività. Abbiamo fatto anche un esposto in prefettura ma non abbiamo ricevuto risposte. Lo Stato dice che vuole aiutare le nostre zone ma così ci sta buttando in mezzo alla strada, come dobbiamo fare? Richiedere l’ennesimo prestito? I vigili del fuoco sono persone stupende. Noi siamo sempre state in prima linea per loro, a Natale, Pasqua e capodanno, con la neve, a mezzanotte, sempre insomma. È dal 26 ottobre che siamo sempre aperte per garantire loro un pasto ma qualcuno ci deve pur aiutare sennò siamo costrette solo ad abbassare le serrande. Aiutateci».
Dopo lo sfogo sui social, e numerosi solleciti, lo Stato fa sapere che i soldi sono stati sbloccati e che dovrebbero arrivare a giorni. Ma oltre al danno la beffa. Perché i Vigili del Fuoco, tramite il loro comandante Achille Cipriani, dicono che “la protesta di qualche ristoratore è qualcosa di ridicolo. Lo Stato paga sempre. Magari in ritardo, ma sempre”. Intanto, però, le due sorelle, ultime ristoratrici di Pieve Torina, chiedono al buon cuore della gente di aiutarle. Solo così possono continuare.